- Introduzione Introduzione
- Quali sono i metodi contraccettivi non ormonali? Quali sono i metodi contraccettivi non ormonali?
- Metodi barriera Metodi barriera
- Dispositivi intrauterini Dispositivi intrauterini
- Metodi naturali Metodi naturali
- Pro e contro: da che parte stiamo? Pro e contro: da che parte stiamo?
- Quando conviene scegliere metodi non ormonali? Quando conviene scegliere metodi non ormonali?
- Ciò che va bene per me non va bene per te Ciò che va bene per me non va bene per te
Ormoni o non ormoni? Questo è il dilemma.
Di ormoni, in verità, siamo letteralmente “pieni”… Sfrecciano e corrono per tutto il corpo da buoni messaggeri facendo i postini dentro il circolo sanguigno.
Giunti a destinazione danno indicazioni sulle cose da fare: crescere, avere energia, aprire gli occhi e molto altro.
Considerando però tutta la responsabilità degli ormoni sui cambiamenti del corpo e dell’umore è naturale porsi diverse domande.
E se il tema poi è quello della contraccezione la domanda principale diventa questa: è possibile trovare delle alternative contraccettive prive di ormoni?
E, se sì, si tratta di metodiche altrettanto efficaci?
È quindi normale interrogarsi sull’impatto che i metodi ormonali, seppur considerati tra i più efficaci, possono avere sul corpo: dagli sbalzi d’umore all’aumento di peso, fino ad alterazioni del ciclo mestruale.
Perché non cercare, dunque, un approccio più naturale (e magari anche più semplificato) alla gestione della fertilità?
Oggi, a tutti questi dubbi cerchiamo di dare una risposta. Ma partiamo intanto da una rassicurazione: i metodi non ormonali esistono e se correttamente usati possono essere altrettanto efficaci rispetto ai “cugini” più noti.
Quali sono i metodi contraccettivi non ormonali?
Prima di tutto c’è da dire che se hai avuto problemi con la contraccezione ormonale o vuoi, semplicemente, un approccio diverso hai a disposizione una vasta gamma di possibilità.
Quando si parla di contraccezione non ormonale si fa perciò riferimento a una varietà di strumenti e strategie che non interferiscono con il sistema endocrino (quello cioè che produce gli ormoni).
Le alternative principali si dividono in tre gruppi:
- Metodi di barriera
- Dispositivi intrauterini non ormonali
- Metodi naturali.
Metodi barriera
Il nome stesso lo dice: sono dispositivi che, attraverso una membrana, impediscono fisicamente agli spermatozoi di raggiungere l’ovulo.
Questi metodi includono i preservativi maschili e femminili, il diaframma, il cappuccio cervicale e il tampone contraccettivo.
Per i profilattici il funzionamento è molto semplice: grazie al profilattico, infatti, gli organi genitali vengono avvolti da una guaina che impedisce fisicamente il contatto tra le mucose e… tac! Protezione massima.
I preservativi rappresentano l’unico metodo in grado di proteggere anche dalle infezioni sessualmente trasmissibili.
Oltre a ciò hanno il vantaggio di essere semplici da posizionare, facilmente reperibili (non hanno bisogno di prescrizione) e complessivamente economici.
Per il diaframma il funzionamento è un po’ più complesso: è una cupola flessibile che si inserisce in vagina prima del rapporto. Si posiziona fino in fondo, tra le pareti vaginali così da coprire la cervice uterina, e va usato in combinazione con un gel spermicida.
Il posizionamento richiede una discreta manualità oltre che il rispetto di tempi abbastanza precisi pre e post rapporto.
Tutto ciò unito a dubbi e inesperienza può certamente generare qualche timore nel suo utilizzo.
Il cappuccio cervicale ricorda come forma quella del diaframma: è semplicemente più piccolo e più rigido e crea una copertura meccanica solo della cervice uterina, richiedendo modalità di posizionamento molto simili al diaframma stesso.
È un dispositivo poco diffuso in Italia e utilizzato maggiormente negli Stati Uniti, dove è facilmente reperibile.
Il tampone contraccettivo è una spugna di poliuretano imbevuta di spermicida che funziona sia come dispositivo di barriera che come agente spermicida.
Può essere inserito fino a 24h prima del rapporto. Deve essere lasciato in sede per almeno 6h dopo il rapporto e il suo tempo massimo di permanenza non deve comunque mai superare le 30h.
Dispositivi intrauterini
Il più conosciuto è la spirale al rame (IUD in rame). Questo piccolo strumento a forma di T viene inserito nell’utero da un ginecologo e può restare in sede 5 o addirittura 10 anni.
Ma perché funziona?
Il rame ha una sorta di azione infiammatoria che modifica l’ambiente uterino rendendolo inospitale e inadatto all’annidamento di un eventuale ovulo fecondato.
Metodi naturali
Per chi non vuole usare alcun dispositivo esiste l’osservazione del corpo.
Ogni giorno il corpo compie infatti delle modifiche, talvolta impercettibili che, se correttamente interpretate, permettono di comprendere la giusta fase del ciclo mestruale.
La misurazione della temperatura basale, la consistenza del muco cervicale e la posizione della cervice sono, ad esempio, i tre parametri più significativi da tenere in considerazione: l’osservazione combinata di questi tre parametri è il cosiddetto metodo sintotermico.
La precisione, però, in questi casi è essenziale e richiede una calendarizzazione dei rapporti studiata al millimetro, proprio in relazione ai periodi valutati come di minore fertilità.
Se, quindi, non sei una persona estremamente precisa e con una profonda conoscenza del corpo umano, o se il tuo stile di vita non ti permette di pianificare i rapporti in modo così regolare, probabilmente, questo non è il metodo più adatto.
Contraccezione
I metodi contraccettivi naturali
Pro e contro: da che parte stiamo?
Ogni metodo ha i suoi vantaggi e svantaggi. Per capire cosa scegliere dobbiamo semplicemente conoscerli. Tutto può calzare o meno con il nostro stile di vita.
La conoscenza è quindi essenziale per fare una scelta informata.
I preservativi come già detto hanno l’importante vantaggio di essere accessibili, non invasivi e di proteggere dalle infezioni.
Tuttavia, possono rompersi o scivolare durante un rapporto e richiedono comunque una certa attenzione durante l’uso.
Il diaframma così come il cappuccio cervicale, pur essendo dispositivi riutilizzabili, richiedono un certo grado di confidenza con il proprio corpo per essere inseriti correttamente e, soprattutto per risultare efficaci.
Il tampone contraccettivo è facilmente posizionabile, non richiede prescrizione e può proteggere, rimanendo in sede, da più rapporti nell’arco delle 24h.
D’altro canto, però, è un metodo meno efficace rispetto al profilattico, deve restare in sede per almeno 6 ore dopo un rapporto, non fornisce alcuna protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili e il gel spermicida può talvolta creare delle reazioni su pelle o mucose.
La spirale in rame è molto apprezzata per la sua efficacia a lungo termine e per il fatto che non richiede interventi quotidiani.
C’è da dire, però, che in alcuni casi può causare un aumento del flusso mestruale o la comparsa di crampi nei primi mesi dopo l’inserimento.
È un’opzione che quindi risulta particolarmente adatta a chi cerca una soluzione a lunga durata, senza dover ricordarsi di assumere qualcosa ogni giorno. Per posizionarla, però, serve l’intervento del/la ginecolog*.
I metodi naturali hanno il pregio di essere completamente privi di effetti collaterali fisici e, anche, tutto sommato, di aiutare una maggiore conoscenza del proprio ciclo mestruale.
Però, tra tutti, richiedono costanza, attenzione e una buona formazione.
Inoltre, risultano difficilmente attuabili se, ad esempio, si hanno cicli molto irregolari o, se per lo stile di vita, non si è in grado di monitorare con precisione i propri parametri fisiologici.
Quando conviene scegliere metodi non ormonali?
I metodi contraccettivi non ormonali sono un’ottima alternativa per diverse categorie di persone.
Ad esempio, chi ha avuto problemi legati agli ormoni come emicranie, trombosi, o disturbi dell’umore. Chi allatta al seno o chi desidera evitare l’assunzione di farmaci a lungo termine.
Anche chi ha una relazione stabile e desidera una forma di contraccezione rispettosa dell’equilibrio del proprio corpo potrebbe preferire un dispositivo come la spirale o un approccio naturale ben gestito.
I metodi di barriera, invece, sono maggiormente utili per chi ha rapporti occasionali e desidera proteggersi anche da malattie sessualmente trasmissibili.
C’è da ricordare però che l’efficacia dei metodi contraccettivi non ormonali dipende in gran parte dal loro uso corretto.
Un preservativo messo male o il mancato riconoscimento del periodo fertile possono ridurre notevolmente la protezione offerta.
Ciò che va bene per me non va bene per te
Proprio così: nella sessualità non c’è per forza uniformità e la contraccezione non è mai una scelta da prendere alla leggera.
Ogni persona ha una storia, un corpo e delle esigenze diverse. Per questo motivo, non esiste un metodo “migliore” in assoluto, ma solo quello più adatto alla situazione di ciascuno.
I metodi non ormonali rappresentano dunque una valida opzione, ma devono essere scelti con consapevolezza ed utilizzati con precisione.
Affidarsi ad un* professionista per farsi consigliare e guidare è senza dubbio la scelta migliore: ostetriche e ginecolog* sono di gran lunga le figure più adatte per essere di aiuto in questo argomento.
Affrontare il tema della contraccezione con apertura, senza tabù e con il supporto di professionist*, è il primo passo verso una sessualità più serena, consapevole e rispettosa del proprio corpo.
Concludo però con due aspetti importantissimi che è sempre bene ribadire:
- La prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili è un aspetto fondamentale della salute sessuale, e solo alcuni metodi come il preservativo possono offrire questa protezione;
- In caso di fallimento di un metodo (ad esempio, un preservativo rotto o un errore nei calcoli del ciclo), esiste comunque sempre la possibilità di ricorrere alla contraccezione d’emergenza, da assumere il prima possibile. Vale la pena informarsi bene anche rispetto a questo argomento!
Riccardo Federle
Ostetrico
Ostetrico e referente per il rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, è presidente dell’associazione “La Lampada delle Scienze” e collabora con Ciaopeople per la divulgazione scientifica in ambito gravidanza.