Parlare di contraccezione in adolescenza non significa spingere a fare qualcosa prima del tempo. Significa, piuttosto, offrire quella sicurezza che nasce dal conoscere il proprio corpo e i propri confini.

L’educazione sessuale, infatti, non è un discorso “da adulti” né un sermone: è una guida gentile che aiuta a orientarsi tra desiderio, limiti, consenso e protezione, senza giudizio e senza fretta.

E sapere come evitare una gravidanza o proteggersi dalle IST non nasce dalla paura, ma dalla cura di sé: è rispetto, ed è anche un modo per scegliere con più consapevolezza e libertà.

Perché iniziare presto a parlarne?

Prima si costruiscono informazioni corrette, minori sono i rischi di gravidanze indesiderate, interruzioni precoci dei metodi contraccettivi e contagio di IST (Infezioni Sessualmente Trasmesse).

Una conoscenza chiara, infatti, riduce l’ansia, smonta i falsi miti (“col primo rapporto non si resta incinta”, “tanto me ne accorgo”) e aumenta la capacità di chiedere il preservativo, riconoscere un “no” e cercare aiuto quando serve.

La sessualità non è un esame da superare: è una competenza che si impara, passo dopo passo.

Quali metodi contraccettivi esistono?

Il punto di partenza resta il preservativo. È l’unico che protegge anche dalle Infezioni sessualmente trasmissibili e, se usato correttamente dall’inizio alla fine del rapporto, è un ottimo alleato contro le gravidanze indesiderate.

Scegliere la taglia giusta, aprire la confezione con le mani (non con i denti), usare lubrificante a base d’acqua, se serve, e fare attenzione alla data di scadenza sono dettagli che fanno la differenza.

Esiste anche il preservativo interno (femminile), meno conosciuto ma utile quando si desidera un maggiore controllo diretto.

I contraccettivi ormonali, invece, offrono un livello di protezione molto alto, ma non difendono dalle infezioni.

  • La pillola combinata (estrogeno + progestinico) e la pillola con solo progestinico richiedono assunzione quotidiana con buona puntualità. Possono regolarizzare il ciclo, attenuare dolori mestruali e acne; è necessaria una valutazione medica per verificare che siano adatte al tuo profilo (storia personale e familiare, emicrania, fumo, ecc.).
  • L’anello vaginale rilascia localmente gli stessi ormoni della pillola combinata: si inserisce, si lascia in sede per tre settimane e si rimuove per una settimana. Non si sente durante i rapporti, ma si può togliere fino a 3 ore al giorno senza alterare la sicurezza contraccettiva, nel caso si avesse timore che si possa sentire . È una soluzione “mensile” per chi non vuole ricordare una compressa ogni giorno.
  • Il cerotto contraccettivo contiene gli stessi ormoni della pillola combinata. Si usa un cerotto a settimana per 3 settimane e poi si fa una settimana di pausa. Si applica sull’addome, sui glutei, sulla spalla ed è bene cambiare sito di applicazione ogni volta per evitare allergie. Anche questo ha il vantaggio di non dover essere ricordato tutti i giorni
  • L’impianto sottocutaneo è un bastoncino che rilascia progestinico a basse dosi e dura fino a tre anni. Si inserisce in ambulatorio, con una piccola anestesia locale, è reversibile e comodo per chi desidera non pensarci tutti i giorni; gli schemi del ciclo possono diventare irregolari, ma la sicurezza contraccettiva resta elevata.
  • Il dispositivo intrauterino ( la cosiddetta spirale). Ne esistono due tipi: al rame ed ormonale. La durata è di 5 anni e la sicurezza contraccettiva molto elevata. Deve essere inserita dal medico e l’inserimento può essere un po’ doloroso.

Ci sono poi i metodi naturali, come il metodo sintotermico (osservazione del muco cervicale e della temperatura basale).

Questi strumenti possono essere molto utili per conoscere meglio il proprio corpo, capire come cambia durante il ciclo e riconoscere i segnali di fertilità. Con la giusta formazione e molta costanza possono anche aiutare a pianificare o evitare una gravidanza.

Tuttavia, se usati come metodi contraccettivi, comportano un rischio maggiore: richiedono grande disciplina, non funzionano se i cicli sono irregolari e funzionano meglio se abbinati a periodi di astinenza nei giorni fertili. Inoltre, non proteggono dalle IST.

Come scegliere, in pratica

Come scegliere il metodo contraccettivo adatto

La scelta giusta è quella che riesci ad inserire meglio nella tua vita ed a sostenere nel tempo, che rispetta il tuo stato di salute e il tuo stile di vita.

Se per te la priorità è proteggerti dalle infezioni, il preservativo è imprescindibile (anche in “doppia protezione” insieme a un metodo ormonale).

Se dimentichi spesso le cose, forse una soluzione a lunga durata (anello mensile, cerotto, impianto) ti semplifica la vita.

Se soffri di cicli dolorosi o abbondanti invece, alcuni metodi ormonali possono offrire benefici aggiuntivi.

Nessun metodo èil migliore in assoluto”: esiste il metodo migliore per te, adesso. E potrà cambiare nel tempo.

Contraccezione d’emergenza: cosa sapere davvero

Gli imprevisti capitano: un preservativo si rompe, una pillola si dimentica, un rapporto non è stato protetto.

In questi casi, esiste la contraccezione d’emergenza, che non è abortiva e serve a prevenire una gravidanza dopo il rapporto a rischio.

Le opzioni sono due, da valutare il prima possibile:

  1. la pillola dei 5 giorni dopo (la nuova pillola del giorno dopo) a base di ulipristal acetato, efficace fino a 120 ore (massimo se assunta entro 12-24 ore). Si acquista in farmacia, senza ricetta per tutte le età;
  2. la pillola del giorno dopo a base di levonorgestrel, da assumere entro 72 ore (ideale entro 12 ore). Per acquistarla in farmacia non serve la ricetta a partire dai 18 anni, mentre per le minorenni è richiesta ricetta non ripetibile.

Nessuna di queste pillole protegge dalle IST. E, lo ribadiamo, non interrompono una gravidanza già iniziata.

Il ruolo degli adulti e dei consultori

Avere adulti competenti e non giudicanti fa la differenza. Parlarne con medico di base, ginecologa/o, ostetrica/o, educatori ed educatrici, e rivolgersi ai consultori permette di ricevere informazioni scientifiche, gratuite e riservate.

I consultori sono il luogo giusto per chiarire dubbi, valutare insieme il metodo più adatto, imparare a usare correttamente il preservativo e conoscere i servizi sul territorio (visite, test, supporto psicologico, prevenzione IST).

Anche il farmacista può aiutare per l’uso corretto del preservativo, dei lubrificanti e per orientarsi in caso di contraccezione d’emergenza.

Conoscenza è libertà

Informarsi non toglie spontaneità: la rende semplicemente più sicura e libera. La contraccezione in adolescenza non è un’etichetta, ma un percorso di scelte consapevoli che cambia insieme a te.

Chiedi, esplora con prudenza, cambia idea se ne senti il bisogno. La sessualità è anche cura: di te, dell’altr*, del futuro che immagini.

E se qualcosa va storto, agisci in fretta e affidati ai professionisti. Conoscere il proprio corpo è - sempre - un atto di potere.

articolo a cura di

Manuela Farris

Ginecologa

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Specialista in ostetricia e ginecologia e fellow in ginecologia dell'infanzia e dell'adolescenza. Dottore di ricerca in psiconeuroendocrinologia della riproduzione e sessualità umana.