Quando si parla di sesso sicuro, spesso, si pensa subito al preservativo maschile. Ma non è l’unica opzione. Il preservativo femminile, detto “femidom”, è meno conosciuto, ma altrettanto efficace.

Sia il preservativo maschile che quello femminile sono dei metodi di barriera, ciò significa che riescono a proteggere dalle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) e dalle gravidanze indesiderate, senza ormoni e con un uso immediato. La differenza fondamentale sta in come si usano, in chi li gestisce, in come si sentono sul corpo.

Sapere che esistono più alternative è il primo passo per scegliere quella più adatta a te (o per parlarne, apertamente, con chi condividi la tua intimità).

Cos’è il femidom?

Il femidom è una guaina morbida e resistente, simile a un preservativo ma pensata per essere inserita all’interno della vagina (o anche del retto).

È composto da due anelli: uno chiuso, che va inserito in profondità, e uno aperto, che resta all’esterno per coprire la zona genitale.

Funziona creando una barriera tra il pene e le mucose interne, impedendo a spermatozoi e batteri di passare.

È monouso, non contiene lattice (quindi è adatto anche a chi ha allergie), e si può inserire anche prima del rapporto, senza dover interrompere il momento.

Femidom vs preservativo maschile: pro e contro

Il preservativo maschile è il metodo di barriera più conosciuto: si indossa sul pene, è facile da trovare e costa meno.

Ma anche il femidom ha vantaggi interessanti:

  • Può essere usato da chi ha meno controllo sulla gestione del preservativo maschile durante il rapporto.
  • Copre una zona più ampia, proteggendo anche parte dei genitali esterni.
  • È più resistente e meno soggetto a rottura.
  • Non serve toglierlo subito dopo l’eiaculazione.

D’altra parte, il femidom è più costoso e meno accessibile (non sempre si trova in farmacia). Sicuramente, prima dell’utilizzo effettivo c’è bisogno di un po’ di pratica per imparare a metterlo correttamente.

Il preservativo maschile, invece, è più intuitivo e diffuso, ma può causare disagio se non indossato bene o se troppo stretto.

Quando usare uno, quando l’altro?

Quando usare femidom

La scelta dipende da molti fattori: comfort, accessibilità, dinamiche di coppia. Ecco qualche esempio:

  • Se sei donna e ti senti più a tuo agio nel gestire direttamente la protezione, può essere utile provare il femidom;
  • Se vuoi evitare interruzioni durante il rapporto, puoi inserirlo anche con anticipo;
  • Se è il primo rapporto o preferisci qualcosa di più semplice e immediato, puoi iniziare con il preservativo maschile.

Nessuno dei due èmigliorein assoluto. Vale la pena conoscere entrambi e capire quale ti fa sentire più sicur* e in controllo.

Perché si chiama “femidom”?

Il nome "femidom" è una contrazione tra le parole "female" (femminile) e "condom" (preservativo), quindi significa, letteralmente, "preservativo femminile".

Il termine è stato registrato come marchio commerciale negli anni '90 dall’azienda danese che per prima ne ha promosso la diffusione, la Female Health Company.

Oggi, viene spesso utilizzato come sinonimo generico per indicare il preservativo interno, anche se il nome tecnico più corretto, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è proprio “preservativo interno”, per distinguerlo da quello “esterno” (cioè il preservativo maschile).

La scelta del nome “femidom” è stata pensata per sottolineare il fatto che l’utilizzo e il controllo del metodo possono essere gestiti da chi ha una vagina, offrendo così maggiore autonomia nelle pratiche di prevenzione.

E con gli altri metodi contraccettivi?

Entrambe queste due tipologie di preservativo possono essere usate insieme ad altri metodi contraccettivi, come la pillola o l’anello, per una doppia protezione (gravidanza + IST).

L'importante è ricordarsi di non usare i due preservativi contemporaneamente: l’attrito potrebbe causare la rottura.

Per entrambi i metodi è consigliato l’utilizzo con lubrificanti a base d’acqua o silicone, che riducono il rischio di rotture e rendono il rapporto più confortevole.

Il femidom viene sempre confezionato già lubrificato, ma si può aggiungere altro lubrificante se serve.

La scelta è tua, ma non sei sol*

Scegliere di proteggersi durante il sesso non è solo una questione di prevenzione, ma anche di cura di sé e rispetto nei confronti della persona, o delle persone, con cui stiamo avendo un rapporto sessuale.

Prova, sperimenta, chiedi consiglio a chi ne sa: parlare di contraccezione non è un tabù, è un atto di consapevolezza e autonomia.

Ed è anche un modo per sentirsi più liber* nel proprio corpo e nelle proprie relazioni.

articolo a cura di

Paola Toia

Lifestyle & Wellness Editor

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Content Editor e Digital Specialist laureata in Lingue e Comunicazione. Scrive e si occupa di social strategy e coaching in ambito content marketing. Online racconta la sua vita tra viaggi, famiglia e lavoro.