Se ne parla da anni. Alcuni la chiamano “la pillola per maschi”, altri “la contraccezione del futuro”: esiste davvero?

Ancora oggi, nelle relazioni, sono quasi sempre le ragazze a doversi occupare della prevenzione.

Ma le cose potrebbero cambiare. La scienza sta lavorando a diversi metodi contraccettivi pensati per i corpi maschili, alcuni sono già in fase di test sugli esseri umani.

Quindi, la domanda è: a che punto siamo? E soprattutto: quando potremo davvero realizzare l’idea di una responsabilità condivisa nella contraccezione?

Cos’è e come funziona una pillola maschile

Facciamo chiarezza. L'obiettivo è rendere temporaneamente inattiva la fertilità maschile, impedendo che gli spermatozoi possano fecondare un ovulo, ma senza causare effetti permanenti.

Alcuni dei metodi in sperimentazione usano ormoni come testosterone e progestinici per ridurre o bloccare la produzione di spermatozoi nei testicoli.

Altri, più innovativi, si basano su molecole che non modificano i livelli ormonali: queste agiscono su recettori specifici, come quelli della vitamina A, fondamentali per far maturare gli spermatozoi in modo corretto.

Il risultato è una contraccezione efficace e reversibile, che agisce bloccando temporaneamente la produzione o la maturazione degli spermatozoi, riducendo la fertilità senza alterare il desiderio sessuale, la produzione di testosterone o lo sviluppo fisico generale.

L’obiettivo è rendere l’effetto completamente reversibile: una volta interrotto l’uso, la fertilità dovrebbe tornare alla normalità nel giro di qualche settimana o mese.

E la ricerca, dove sta andando?

Negli ultimi anni la ricerca sulla pillola anticoncezionale maschile ha registrato progressi davvero impressionanti.

Il caso più avanzato riguarda YCT‑529, una molecola non ormonale sviluppata da YourChoice Therapeutics.

In studi su animali (topi e primati), YCT‑529 ha dimostrato di bloccare la produzione di spermatozoi in 2‑4 settimane, con un’efficacia del 99%, senza effetti collaterali e con piena reversibilità dopo la sospensione.

Nel dicembre 2023 è stato avviato il primo trial sull’uomo (fase 1a) nel Regno Unito, condotto da Quotient Sciences su 16 volontari sani, con obiettivi di sicurezza e tollerabilità.

Al momento, YCT‑529 è l’unica pillola maschile non ormonale in sperimentazione clinica umana.

Dopo i risultati positivi su animali, sta passando i primi test sull’uomo, con esiti incoraggianti dal punto di vista della sicurezza, dell’efficacia e della reversibilità sperimentata.

Un’altra pillola in fase di studio si chiama DMAU, sigla di dimetandrolone undecanoato.

A differenza di YCT-529, che è non ormonale, DMAU agisce utilizzando ormoni simili al testosterone e al progesterone per bloccare la produzione di spermatozoi.

Nei primi studi clinici, questa molecola è stata assunta per via orale ogni giorno e ha dimostrato di ridurre efficacemente la fertilità, mantenendo allo stesso tempo stabili i livelli di testosterone.

Non sono stati osservati effetti collaterali importanti, e il desiderio sessuale non è stato compromesso.

I test continuano e si stanno valutando anche versioni a rilascio più lento, da assumere meno frequentemente.

Anche se ancora non è disponibile sul mercato, DMAU è uno dei candidati più avanzati tra le pillole ormonali maschili in fase di sperimentazione.

Una diversa sperimentazione riguarda, invece, il gel Nestorone-Testosterone, da utilizzare spalmato ogni giorno sulla pelle, pensato per essere facile da usare e discreto, già in fase avanzata di sperimentazione.

Infatti, oltre alle pillole vere e proprie, tra i metodi più avanzati in sperimentazione ci sono i metodi contraccettivi transdermici, che agiscono riducendo la produzione di spermatozoi, senza abbassare i livelli di testosterone nel sangue.

Non si tratta di una pillola, ma funziona con lo stesso obiettivo: una contraccezione sicura e reversibile.

Insieme a questi ci sono pillole ormonali in fase di studio (come la DMAU) e altre molecole sperimentali che stanno cercando di trovare un equilibrio tra efficacia, sicurezza e libertà di scelta. Insomma: la corsa è iniziata.

La pillola anticoncezionale maschile si trova già in farmacia?

Dove comprare pillola anticoncezionale maschile

No, per ora nessuno di questi metodi è disponibile.

Anche i farmaci più avanzati stanno ancora affrontando i test clinici necessari per ottenere l’approvazione delle agenzie che regolano la sicurezza dei medicinali.

Serve tempo. Il fattore tempo sarà fondamentale per osservare e comprendere meglio effetti sul lungo periodo. Ma la strada è tracciata.

E se un giorno fosse lui a dire: “ci penso io”?

Pensiamo un attimo: oggi, nella maggior parte delle coppie, chi si occupa della contraccezione? Spesso è lei.

Avere una pillola maschile potrebbe cambiare le regole del gioco. E non si tratterebbe solo di un nuovo farmaco, ma di un cambiamento culturale: responsabilità condivisa, libertà di scelta, relazioni più equilibrate. Potrebbe aiutare anche a parlare meglio di sessualità, desiderio, fiducia.

Oggi, la pillola maschile non è ancora una realtà, ma lo sarà. Forse non domani, ma presto.

Quando arriverà, non sarà solo un passo avanti nella medicina: sarà un passo avanti nelle relazioni, nell’educazione affettiva, nella libertà di dire “anch’io mi prendo cura della mia sessualità”.

articolo a cura di

Paola Toia

Lifestyle & Wellness Editor

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Content Editor e Digital Specialist laureata in Lingue e Comunicazione. Scrive e si occupa di social strategy e coaching in ambito content marketing. Online racconta la sua vita tra viaggi, famiglia e lavoro.