Quello della contraccezione è un mare grande e noi siamo abituati a navigarci dentro dividendolo in due parti: i metodi ormonali e i metodi barriera. Niente di più semplice sembrerebbe… ma ne siamo davvero sicur*?

È facile, infatti, se riduciamo tutto solo ad alcuni esempi: tra i metodi ormonali sentiamo spesso nominare la pillola estroprogestinica e la spirale medicata; tra i metodi barriera, invece, il più conosciuto è sicuramente il profilattico.

Ma oltre al preservativo cosa abbiamo a disposizione?

Molte altre possibilità! E una di queste è proprio il diaframma, un metodo barriera che di gran lunga è meno conosciuto ed utilizzato rispetto al “cugino famoso”. Oggi, cerchiamo di capirlo un po’ meglio.

Cos’è il diaframma e come funziona

Il diaframma è un piccolo dispositivo a forma di cupola, solitamente in silicone, che viene inserito direttamente nella vagina prima di un rapporto sessuale.

Essendo una sorta di cappuccio con i bordi flessibili ha la funzione di coprire il collo dell’utero impedendo fisicamente agli spermatozoi di raggiungere l’ovulo.

Nella sua logica di funzionamento è quindi simile al preservativo maschile (e per questo si tratta di un metodo barriera), ma in questo caso viene gestito dalla donna.

Trattandosi però di un dispositivo interno bisogna posizionarlo con maggiore attenzione: per aumentare l’efficacia, il diaframma deve quindi essere utilizzato insieme ad un gel spermicida che ha lo scopo di immobilizzare o uccidere gli spermatozoi e che va “spalmato” sul dispositivo prima del suo inserimento.

Attenzione, però: dopo che è avvenuta l’eiaculazione (e quindi la fuoriuscita del liquido seminale), è consigliabile aggiungere in vagina dell’altro gel spermicida prima di ogni atto successivo.

Il diaframma è perciò un metodo che non interferisce con il ciclo mestruale, non rilascia ormoni e non ha effetti collaterali sistemici.

Questo potrebbe significare meno ansia e preoccupazione, meno visite mediche obbligatorie e, quindi, complessivamente, anche una maggiore libertà.

Ma come si usa il diaframma?

Avrai già capito dalla breve descrizione precedente che utilizzare il diaframma non è difficile ma, effettivamente, richiede una certa pratica per essere usato con dimestichezza e sicurezza.

Cerchiamo di vedere ogni step passo passo.

Fase 1 (prima del rapporto)

Devi inserire il diaframma nella vagina assicurandoti che copra completamente la cervice e quindi il collo dell’utero: non posso negare che, da questo punto di vista, sia necessaria un po’ di manualità.

Sempre in questa fase, per facilitare l’inserimento e migliorare l’efficacia, è importante applicare una dose di gel spermicida all’interno della cupola e lungo tutto il bordo (come se dovessi sigillare il diaframma e impedire agli spermatozoi di oltrepassarlo con un giro più ampio).

Alcune versioni suggeriscono di applicare una piccola quantità di gel anche dopo l’inserimento del dispositivo, vicino all’ingresso vaginale.

Il dispositivo può essere inserito fino a 2 ore prima del rapporto e deve rimanere posizionato per almeno 6-8 ore dopo l’eiaculazione.

Questo tempo è essenziale per permettere al gel spermicida di fare il suo lavoro.

Attenzione: non devi poi dimenticarlo in sede per più di 24 ore. Questo evita il rischio di infezioni.

Fase 2 (dopo il rapporto)

Rimuovere il diaframma è semplice: introduci un dito nella vagina, aggancia il bordo del dispositivo e tira delicatamente verso l’esterno.

Dopo l’uso, lavalo con acqua tiepida e sapone neutro, asciugalo bene e riponilo nella sua custodia. Ora è pronto per essere riutilizzato!

Sappiamo cos’è e come si usa: ma ora la domanda più importante… quanto è efficace?

Scegliere un metodo contraccettivo rispetto ad un altro dipende da alcuni fattori: praticità, convenienza, efficacia.

Quest’ultimo è probabilmente l’aspetto più importante, perché rappresenta il motivo stesso per cui si sceglie un metodo contraccettivo.

Nessuna metodica, però, è perfetta: anche il diaframma ha un margine di errore.

Se noi ipotizzassimo di utilizzarlo sempre correttamente la sua efficacia potrebbe raggiungere circa il 94%: questo significa che il tasso di gravidanza con diaframmi tradizionali in lattice nel primo anno di utilizzo è di circa il 6%.

Ma dobbiamo considerare anche altre variabili: nella vita siamo sempre di corsa, facciamo mille cose, tanti impegni, agende infinite con appuntamenti da ricordare.

E qui può scappare l’errore: inseriamo il diaframma nel modo sbagliato, dimentichiamo il gel spermicida… e così l’efficacia reale scende!

In pratica, se l’uso del diaframma è “tipico” (con errori comuni nel suo utilizzo) la sua efficacia contraccettiva si abbassa all’88%: 12 donne su 100 che utilizzano il diaframma in modo tipico potrebbero avere una gravidanza nell’arco di un anno.

La cosa fondamentale è quindi quella di informarsi: il diaframma non rappresenta una delle alternative più “facili” alla contraccezione ormonale.

C’è bisogno di essere, infatti, abbastanza preparati su come utilizzarlo correttamente e di fare un po’ di pratica, anche con il gel spermicida.

Tra l’altro, ricordiamoci che il diaframma, se pur considerato un metodo barriera, non protegge dalle infezioni sessualmente trasmissibili (IST).

Se hai rapporti occasionali o con partner nuov* è importante fare un ragionamento un po’ più ampio: prendi in considerazione altri metodi più adatti al caso, come il preservativo maschile o quello femminile.

Un bilancio: poco utilizzato e poco conosciuto. Ma si trova facilmente?

Dove comprare diaframma contraccettivo

Puoi trovare il diaframma tranquillamente in farmacia assieme agli altri metodi contraccettivi più diffusi.

Non ha formalmente bisogno di una prescrizione medica, ma consiglio sempre di rivolgersi ad un ginecologo, un’ostetrica/o oppure ad un consultorio familiare per essere guidat* nel migliore dei modi.

Esistono infatti dei modelli di diaframma a misura unica, ma per adattarlo meglio all’anatomia (che varia da persona a persona) è meglio farsi aiutare nella scelta di una misura personalizzata.

Un operatore/operatrice sanitari* espert*, tra l’altro, può fornirti le giuste indicazioni rispetto all’inserimento e alla manutenzione… ed eventualmente orientarti verso altre scelte, se questa non facesse al caso tuo.

Arriviamo al dunque: diaframma sì o diaframma no?

Come sempre, dopo tutto quello che abbiamo detto, il punto resta uno: lo scelgo o non lo scelgo?

Il diaframma può essere sicuramente un'alternativa se cerchi un metodo non ormonale, riutilizzabile e gestibile in autonomia

Ma, probabilmente, non è uno dei metodi più pratici e veloci che esistono. Richiede infatti attenzione, pazienza e una discreta dose di consapevolezza.

Ti ho parlato di vantaggi e limiti, ma il consiglio rimane uno solo: facciamoci sempre aiutare da chi è formato.

La scelta di un metodo contraccettivo non è mai una cosa da prendere alla leggera. E gli aspetti da considerare sono molti: ricordati sempre che quello che va bene per qualcun altr* potrebbe non andare bene per noi!

Infine, quando si parla di contraccezione dobbiamo tenere in considerazione il margine di errore: in caso di fallimento dei metodi barriera è importante conoscere l’esistenza della contraccezione di emergenza

Ma anche questa cosa non va banalizzata e il fatto che esista una possibilità ulteriore non deve essere una scusa per non informarsi bene.

Il mio motto, quindi, è sempre questo: informarsi per sceglierescegliere per aumentare la nostra libertà.

articolo a cura di

Riccardo Federle

Ostetrico

Dott riccardo federle

Ostetrico e referente per il rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, è presidente dell’associazione “La Lampada delle Scienze” e collabora con Ciaopeople per la divulgazione scientifica in ambito gravidanza.