- Introduzione Introduzione
- Sesso occasionale, relazioni aperte, amic* con benefit Sesso occasionale, relazioni aperte, amic* con benefit
- Mettere i confini… prima di perdere la bussola Mettere i confini… prima di perdere la bussola
- Quando le emozioni bussano alla porta… Quando le emozioni bussano alla porta…
- Sesso sì, ma sicuro (per davvero) Sesso sì, ma sicuro (per davvero)
- Libertà e responsabilità Libertà e responsabilità
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un cambiamento profondo nel modo in cui le persone vivono l’intimità, il desiderio e il legame.
Le relazioni non impegnative si sono fatte sempre più presenti nel panorama affettivo e sessuale contemporaneo, guadagnandosi uno spazio che, fino a poco tempo fa, era riservato a relazioni con definizioni più nette: coppia, matrimonio, relazione stabile, convivenza.
Oggi, espressioni come “frequentazione”, “relazione aperta”, “amic* con benefit” o, semplicemente, “niente etichette” circolano con una naturalezza sempre maggiore, spesso con l’idea che siano espressioni di una nuova libertà.
In effetti, in un tempo in cui il lavoro è precario, le identità sono fluide e le scelte sembrano infinite, anche le relazioni tendono a sfuggire ai vincoli della durata e della definizione.
Questa leggerezza può essere una risorsa: permette esplorazioni sincere, evita vincoli non desiderati, offre spazi per conoscersi meglio attraverso gli altri.
Ma può anche diventare una zona grigia, dove confini e bisogni restano impliciti, e dove l’assenza di impegno rischia di confondersi con l’assenza di cura.
Perché anche nelle relazioni “senza impegno”, restiamo persone: con emozioni, desideri, paure e vulnerabilità. E ogni corpo che si incontra, ogni parola che si sussurra prima o dopo un abbraccio, porta con sé una storia che merita ascolto e rispetto.
In questo articolo, proviamo a mettere un po’ d’ordine tra definizioni, dinamiche e fraintendimenti legati alle relazioni non convenzionali, con uno sguardo attento ai confini, alla comunicazione e al consenso.
Perché vivere la propria sessualità con libertà non significa rinunciare alla responsabilità - verso sé stess* e verso l’altr*.
Sesso occasionale, relazioni aperte, amic* con benefit: nomi diversi, diversi bisogni
In un universo relazionale sempre più variegato, dare un nome alle cose è un atto di chiarezza e cura. Non per incasellare, ma per orientarsi. Perché ogni parola racconta un'intenzione, un desiderio, un bisogno che cerca forma.
E se è vero che ogni relazione è unica, riconoscere alcune differenze può aiutarci a capire dove siamo e dove stiamo andando.
Sesso occasionale
Parliamo di incontri sessuali che avvengono una tantum, o comunque senza continuità.
A volte, sono frutto di un’attrazione improvvisa, altre volte di una ricerca più deliberata (app, locali, contesti specifici).
Non c’è coinvolgimento affettivo né progettualità: è il piacere del momento, vissuto con leggerezza.
Esempio: “Ci siamo conosciut* a una festa, c’era chimica, ci siamo piaciut*, e abbiamo deciso di fare sesso. Fine.”
Ma leggerezza non significa superficialità. Anche in un incontro fugace, il rispetto è fondamentale.
Il consenso deve essere esplicito, libero e sempre revocabile, anche nel mezzo dell’incontro.
Il desiderio, per essere tale, deve essere reciproco e presente in ogni istante.
Se ti interessa approfondire, puoi leggere l’articolo dedicato al consenso, dove esploriamo più a fondo questo tema essenziale per ogni tipo di relazione → L’importanza del consenso sessuale.
Relazioni aperte
Qui entriamo in una dinamica più strutturata. Si tratta di coppie che, pur vivendo una relazione stabile (spesso affettiva, a volte anche convivente o sposata), decidono consensualmente di aprire il rapporto a incontri con altr*, principalmente sul piano sessuale.
Le relazioni aperte possono avere forme molto diverse tra loro: alcune prevedono libertà totale, altre stabiliscono limiti precisi (niente ex, niente amicizie comuni, non a casa, etc).
Esempio: “Io e il mio compagno stiamo insieme da sei anni, ci amiamo, ma abbiamo deciso che possiamo frequentare altre persone, purché ce lo diciamo e rispettiamo alcune regole condivise.”
La parola chiave, qui, è consenso informato e comunicazione continua. Non è un modo per tradire “con il permesso”, ma un accordo che va costruito e aggiornato.
Friends with benefits (o amic* con benefici)
Una delle formule più ambigue (e quindi delicate). È una relazione tra due persone che si conoscono, si stimano, si frequentano come amic*… ma che, ogni tanto, si trovano anche a fare sesso.
Non è una coppia, non è un’avventura, è qualcosa a metà strada.
Spesso, nasce da una forte complicità, da una voglia reciproca di piacere, da una confidenza che si spinge oltre.
Esempio: “Siamo amic* da anni, ci vogliamo bene, entrambi siamo single e ci capita, di tanto in tanto, di fare sesso. Non ci promettiamo niente, ma ci rispettiamo molto.”
È una dinamica che può funzionare se c’è trasparenza e se entramb* sono davvero sulla stessa lunghezza d’onda.
Ma può diventare insidiosa se uno dei due inizia a desiderare qualcosa di più, senza riuscire a esprimerlo.
Mettere i confini… prima di perdere la bussola
In qualsiasi tipo di relazione, sì, anche quella “senza impegno”, i confini sono fondamentali.
Esplicitare i propri bisogni, limiti e aspettative non è un gesto da romantic* incallit*, ma un atto di cura, per sé e per l’altr*.
- “Cosa cerco da questo incontro? Cosa sono dispost* a dare? Cosa no?”
- “Stiamo parlando di un’uscita e via, o ci vedremo anche per una pizza e due chiacchiere?”
- “Ci diciamo se iniziamo a frequentare qualcun altr*?”
Domande che sembrano fredde ma in realtà scaldano il terreno, evitando di scivolare su illusioni a senso unico.
Quando le emozioni bussano alla porta… anche se avevamo detto “solo sesso”

Siamo creature emotive, anche quando ci convinciamo del contrario. È normale che, nel tempo, emergano aspettative e dubbi, e che ci si accorga che quello che doveva essere solo un’amicizia hot è diventato il pensiero fisso durante la notte.
Non c’è niente di sbagliato nell’emozionarsi.
Il problema nasce quando si finge di non provare nulla, o quando si spera che l’altr* cambi idea.
Parlare delle emozioni, anche in una relazione non convenzionale, è un gesto rivoluzionario. E sì, può far paura. Ma anche la paura, se ascoltata, sa guidarci.
Sesso sì, ma sicuro (per davvero)
Nella giostra delle relazioni non monogame, è facile che il tema della prevenzione venga lasciato in secondo piano.
Ma ogni rapporto sessuale deve essere accompagnato da due elementi essenziali:
- il consenso: entusiasta e informato;
- l’uso del preservativo e/o altri metodi di barriera.
Hai mai pensato di rendere il momento della protezione parte dell’eccitazione? Dai un’occhiata alla guida su come indossare il preservativo… con un tocco di creatività sexy → Come mettere il preservativo per usarlo al meglio
E se qualcosa non va secondo i piani (può succedere: un preservativo che si rompe, un momento di confusione, una dimenticanza), la contraccezione d’emergenza è una risorsa, uno strumento che esiste per restituirci controllo e tutela.
Perché la sessualità libera non è anarchia, ma scelta consapevole. E scegliere di proteggerci non frena il piacere: lo rende più pieno, più sicuro, più nostro.
Libertà e responsabilità
Vivere la sessualità in modo libero è una conquista, non un obbligo.
In un mondo che spesso confonde il disimpegno con l’emancipazione, vale la pena fermarsi a chiedersi:
- "Questo modello relazionale fa davvero per me?"
- "Mi sento rispettat*, ascoltat*, desiderat*… anche da me stess*?"
Non accettare una dinamica che ti fa stare male solo perché “oggi va così”.
La libertà sessuale non è solo fare tutto, ma scegliere ciò che ci nutre.
Ascoltati. Chiedi. Cambia idea se serve.
E ricorda: ogni relazione, anche quella “senza etichette”, ha bisogno di cura, comunicazione e consenso. Il resto è solo rumore di fondo.
Giulia Grechi
Consulente Sessuale
Dottoressa in Riabilitazione Psichiatrica presso la facoltà di medicina e psicologia La Sapienza, con specializzazione in Consulenza Sessuale conseguita a la Scuola di Sessuologia e Psicologia Applicata.