Partorire ti cambia, e cambia per sempre anche la coppia, non si può dire diversamente.

La nascita è forse l’evento più "potente” che esista: un momento davvero straordinario in grado di generare profonde trasformazioni nella vita di una donna che diventa mamma ma anche, più in generale, di una coppia.

Quando nasce un figlio, in effetti, solitamente si genera tanta, tantissima gioia ma, allo stesso tempo, avvengono anche enormi cambiamenti sul piano fisico, emotivo e relazionale.

Quando parliamo di parto, sia esso vaginale o effettuato tramite taglio cesareo, dobbiamo sempre tenere conto che è avvenuto un trauma fisico e psicologico da cui il corpo si deve per forza riprendere nel rispetto dei propri tempi: la misura sarà nettamente diversa tra i due casi citati, ma comunque presente.

La conseguenza, come può essere facile capire, è che anche alcuni aspetti che diamo quasi per scontati come il ritorno all’intimità sessuale possono dimostrarsi, in realtà, delle sfide molto complesse.

Non è raro, perciò, che i partner in questo argomento si possano trovare anche disorientati e in disaccordo: c’è infatti un nuovo elemento a portare scompiglio… il bambino.

Questo arriva carico di esigenze che non tengono conto dei bisogni di chi gli sta attorno. Il risultato?

Un gran bello scossone agli equilibri di coppia che si erano instaurati precedentemente.

Ne conseguono in modo indiretto due condizioni: una comunicazione difficile e un forte rischio di incomprensione.

C’è da dire che poi molte donne, dopo il parto, si sentono davvero lontane dalla propria sensualità. Altre hanno paura di provare dolore, invece altre ancora semplicemente sentono il bisogno di mettere uno stop alla propria attività sessuale per settimane o addirittura mesi.

Qualcuna di loro sta sbagliando?

No, tutte queste possibilità fanno parte, nella maggior parte dei casi, della fisiologia.

Ricominciare l’intimità dopo il parto non è un ritorno alla “normalità”, quanto piuttosto l’inizio di una nuova fase che va vissuta con pazienza, rispetto e tanta empatia reciproca.

Cosa succede al corpo femminile dopo il parto

Il corpo di una donna, con la maternità, attraversa una vera e propria metamorfosi.

La gravidanza è forse l’evento che mette più a dura prova il corpo femminile: basti pensare al peso aumentato, al riassestamento anatomico degli organi addominali che sempre più devono lasciare spazio ad un bambino che cresce, ai nuovi equilibri del circolo sanguigno e al cuore che deve farsi carico di queste novità.

Lo stress, però, invece che diminuire si acutizza, aumenta al termine della gestazione, momento in cui le contrazioni in occasione del travaglio e del parto si fanno più intense e dolorose.

Nel dopo parto i cambiamenti fisici risultano dunque evidenti:

  • il tessuto della vagina può risultare molto più sensibile, soprattutto se ci sono state lacerazioni durante l’uscita del bambino;
  • il pavimento pelvico, quell’insieme cioè di muscoli che sostiene dal basso gli organi addominali, può risultare indebolito e più a rischio di cedimento;
  • il seno, inoltre, si mostra spesso dolorante, pieno e impegnato nell’allattamento.

E questo è quello che vediamo.

Ma buona parte dei cambiamenti sta avvenendo in modo invisibile all’interno del corpo, dove gli ormoni salgono e scendono come se fossero in giostra: i livelli di estrogeni crollano dopo il parto e durante l’allattamento, causando segni e sintomi visibili come secchezza vaginale e diminuzione del desiderio sessuale.

A tutto questo si sommano la stanchezza, la mancanza di sonno e tutte le emozioni che si fanno sempre più vicine e presenti dal momento che ci si sente di avere in carico la responsabilità di gestire un nuovo individuo.

Quando si può riprendere l’attività sessuale? Possiamo darci dei tempi precisi?

La risposta, in effetti, è quella più classica: dipende.

Spesso, ginecologi e ostetriche suggeriscono di attendere almeno 6 settimane dopo il parto, così da favorire un tempo necessario per la cicatrizzazione delle ferite e per la ripresa del corpo.

Questo può essere un buon consiglio ma, ovviamente, va bene se non si sono verificate condizioni particolari come complicanze, infezioni o lacerazioni molto estese.

In questi casi, infatti, può essere tutto un po’ più impegnativo e anche per la ripresa dell’intimità diventa necessario basarsi di volta in volta sulle indicazioni e sui consigli dell* specialista che prende in carico la situazione.

In tutti gli altri casi possiamo dire che invece non esiste propriamente un tempo “giusto” e soprattutto valido per tutti.

Ogni persona ha il suo ritmo e ogni coppia la sua dinamica. C’è chi si potrebbe sentire già pronta dopo un mese e chi solo dopo diversi mesi.

La cosa più importante è senza dubbio ascoltarsi, senza forzature e non sentirsi in colpa se il desiderio tarda a tornare.

Il rispetto dei propri tempi è il primo passo per un ritorno all’intimità che sia davvero sereno.

Alcuni consigli pratici per aiutarti

Consigli per ritrovare intimita dopo parto

La ripresa dell’attività sessuale dopo il parto richiede certamente attenzione e qualche accorgimento.

La lubrificazione, ad esempio, può rappresentare un problema e un piccolo scoglio da superare perché risulta essere ridotta a causa degli ormoni: in questi casi, un lubrificante a base d’acqua può fare una grande differenza, migliorando con semplicità il comfort e riducendo eventuali fastidi.

Se, però, il problema è molto importante o continuativo o, ancora, si avvertono dolori che compromettono in modo significativo il piacere durante il rapporto sessuale, è buona cosa parlarne con il/la ginecologo/a o con l’ostetrica/o.

In alcuni casi, infatti, potrebbero esserci delle condizioni che necessitano di essere trattate dal punto di vista medico, come ad esempio delle infiammazioni, oppure il pavimento pelvico potrebbe avere bisogno di qualche seduta di riabilitazione.

Anche la scelta delle posizioni durante i rapporti potrebbe aiutare: situazioni in cui la donna può avere un maggiore controllo della performance sono spesso le più indicate nelle prime fasi perché permettono di non incorrere in forzature.

Con la ripresa dei rapporti c’è poi un altro passaggio da non dimenticare e che forse è il caso di sottolineare: la contraccezione.

Abbiamo già specificato come in questo periodo gli ormoni sono ballerini e fanno fuochi d’artificio.

Le oscillazioni ormonali che avvengono durante il periodo dell’allattamento portano in molti casi a ritardare la comparsa del primo ciclo mestruale dopo il parto che, tra l’altro, potrebbe poi restare irregolare o, in alcuni casi, non comparire affatto.

Ciò viene spesso (e con gran errore) scambiato con l’idea di non essere fertili: in verità l’assenza delle mestruazioni, durante questo periodo, non significa anche assenza di ovulazione.

Senza precauzioni, anche se con meno probabilità, una nuova gravidanza risulta quindi possibile.

È buona cosa, quindi, valutare con i professionisti del settore l’utilizzo di eventuali metodi contraccettivi: parliamo della pillola progestinica (o mini-pillola), della spirale al rame o di quella medicata al progesterone, e del profilattico che, tra l’altro, può essere anche un valido alleato nella protezione di eventuali infezioni: in un momento in cui il corpo è ancora fragile e vulnerabile e ha bisogno di più attenzione.

Prima di tutto empatia e ascolto

Ripensare all’intimità non è dunque solamente una questione fisica: molto si deve mettere in campo anche dal punto di vista emotivo e relazionale.

Vuoi sapere la cosa più importante in questo periodo?

La comunicazione tra i partner all’interno della coppia: parlare apertamente di ciò che si prova, delle paure, delle aspettative e in alcuni casi anche delle difficoltà non è solo utile a rafforzare la connessione ma anche ad evitare incomprensioni o pressioni.

Una donna che ha partorito ha bisogno di sentirsi accolta, rispettata e desiderata anche nella sua nuova identità di mamma.

Il partner, a sua volta, può a volte rischiare di sentirsi escluso e frustrato: ma anche questa cosa va capita, riconosciuta e affrontata.

Ricordiamoci sempre che l’intimità può ripartire anche da piccoli gesti: carezze, abbracci, momenti di tenerezza possono già ricreare complicità e favorire un ritorno graduale ad altri momenti più coinvolgenti.

Cerchiamo quindi di non vivere sempre tutto come una gara o una sfida: il ritorno all’intimità sessuale dopo il parto non è in alcun modo un traguardo da raggiungere in fretta, ma un percorso da costruire insieme.

È un’occasione per riscoprirsi come coppia e per imparare a conoscersi in una nuova dimensione.

Non si tratta assolutamente di “tornare come prima” ma di un aprirsi ad una nuova intimità, forse più matura, più consapevole e anche più profonda.

Se ci pensiamo, tutto sommato, è proprio questo che significa crescere.

articolo a cura di

Riccardo Federle

Ostetrico

Dott riccardo federle

Ostetrico e referente per il rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, è presidente dell’associazione “La Lampada delle Scienze” e collabora con Ciaopeople per la divulgazione scientifica in ambito gravidanza.