Uno dei temi più discussi – e ignorati – della nostra epoca: il consenso sessuale.

In Italia, purtroppo, si fa ancora troppa fatica a trattare apertamente l'argomento.

A scuola? Nemmeno a parlarne.

In famiglia? Spesso, è un tabù.

Eppure, il consenso è tutto: garantisce rispetto, sicurezza e permette che le relazioni si svolgano in modo sano e reciproco.

Negli ultimi anni, l'idea di consenso si è trasformata da semplice "permesso" a un vero e proprio processo continuo, che deve essere presente in ogni momento di intimità.

Il problema?

Troppi ignorano i suoi principi fondamentali e, cosa ancora più grave, spesso non ne riconoscono nemmeno l'importanza.

Ma che cos'è esattamente il consenso sessuale, e come è regolato in Italia?

Consenso sessuale: cosa significa (davvero)?

Per definizione, il consenso sessuale è l'accordo chiaro, volontario e reciproco tra le persone coinvolte.

Non è implicito, non è scontato, e, soprattutto, non può essere forzato. Deve essere un "sì" convinto, esplicito e libero.

Non basta un'assenza di "no" per definire il consenso: la decisione deve essere consapevole, altrimenti si sfocia nella violenza.

Le leggi italiane, pur essendo ancora lontane da una reale educazione al consenso, hanno iniziato a stabilire dei parametri chiari.

La Corte di Cassazione, ad esempio, ha sancito che si tratta di violenza anche se la vittima non è cosciente di ciò che accade, come nel caso di una persona addormentata.

Insomma, il consenso deve essere informato, lucido e consapevole. E, se manca, siamo davanti a un atto di abuso.

Movimenti e Campagne: Da "No Means No" a "Yes Means Yes"

No means no

Negli anni ’70, il movimento femminista ha lanciato il messaggio "No Means No", un concetto semplice: se una persona dice "no", tutto deve fermarsi. Punto.

Ma nel 2000, con "Yes Means Yes", il consenso ha assunto un significato più attivo: serve un "" chiaro e positivo, che non può essere interpretato o dedotto.

Entrambi i movimenti, pur con approcci diversi, sono concordi su un punto: l’importanza di comunicazione chiara e rispetto dei confini personali.

Il consenso non è solo un “via libera” iniziale, è un processo che deve essere rinnovato in ogni fase. E la sua assenza, in qualsiasi momento, deve essere rispettata.

Dott.ssa Giulia Grechi

Età del consenso in Italia: quando è “legale” fare sesso?

Ma a che età una persona può essere considerata consapevole per dare il proprio consenso?

In Italia, il limite è fissato a 14 anni. Una soglia che, se confrontata con altri Paesi europei, appare bassa.

Infatti, in molte nazioni l’età minima è di 16 anni. Questa differenza solleva parecchie domande: quanta consapevolezza possono avere i ragazzi di 14 anni riguardo al consenso?

L’età minima legale può ingannare, portando a ignorare il fatto che ogni interazione intima dovrebbe avvenire solo in presenza di maturità emotiva e consapevolezza reciproca.

Se gli adolescenti fossero educati su cosa significhi realmente il consenso, su come stabilire e rispettare i propri confini, forse questa soglia sarebbe più difendibile.

Educazione sesso-affettiva: un'urgenza per tutti

L’assenza di educazione sessuale nelle scuole italiane non fa altro che alimentare incomprensioni e pericoli.

Non si può pensare che il consenso sia qualcosa di naturale e scontato.

Dire "no" è un diritto inalienabile, così come lo è revocare il proprio consenso in qualsiasi momento.

Eppure, in troppe situazioni, questo diritto viene ignorato.

Avere un'educazione sesso-affettiva adeguata significa imparare a comunicare, a rispettarsi, e a comprendere i propri diritti.

Significa costruire una società in cui nessuno debba temere di far rispettare i propri confini, perché tutti riconoscono la centralità del consenso.

Violazioni del consenso: lo stealthing e altri abusi

Lo stealthing – la rimozione non consensuale del preservativo durante un rapporto – è una pratica odiosa e, purtroppo, sempre più diffusa.

In alcuni paesi, come la California e il Regno Unito, questa azione è considerata violenza sessuale, e come tale punita.

Questa violazione espone le vittime non solo a rischi di salute fisica, ma anche a traumi psicologici che possono lasciare segni duraturi.

Nei casi in cui si verifichi una violazione del consenso come lo stealthing, è importante ricordare che la contraccezione d'emergenza può essere un'opzione essenziale.

In Italia, la pillola dei 5 giorni dopo è disponibile senza obbligo di prescrizione per tutte le donne, sia maggiorenni che non.

Usarla può aiutare a prevenire una gravidanza indesiderata, garantendo un supporto immediato, ma deve essere affiancata da un sostegno psicologico e da un’adeguata assistenza sanitaria per affrontare ogni aspetto dell'accaduto.

Un valore fondamentale per tutti

Riuscire a creare una cultura del consenso è la vera sfida, e per farlo serve sensibilizzazione.

È un percorso che richiede educazione, rispetto e un linguaggio chiaro, soprattutto per i più giovani.

Gli slogan come "FRIES" – che ricorda che il consenso deve essere "libero, reversibile, informato, entusiasta e specifico" – aiutano a fare chiarezza, ma devono essere messi in pratica.

In Italia, il 31,5% delle donne ha subito violenze fisiche o sessuali almeno una volta nella vita. Non possiamo restare indifferenti.

La battaglia per diffondere il valore del consenso è tutt'altro che finita, e dipende da ognuno di noi.

Ricordiamoci: il consenso non è mai un optional. E in ogni relazione, intima o sociale, deve sempre essere al centro.

Articolo a cura di: Dott.ssa Giulia Grechi, Consulente Sessuale.

articolo a cura di

Giulia Grechi

Consulente Sessuale

Giulia grechi sessuologa

Giulia Grechi Dottoressa in Riabilitazione Psichiatrica, presso la facoltà di medicina e psicologia La Sapienza, con specializzazione in Consulenza Sessuale conseguita a la Scuola di Sessuologia e Psicologia Applicata. Esperta in educazione sessuale, mi dedico a fornire informazioni e strumenti per promuovere una maggiore consapevolezza e benessere sessuale, con un approccio empatico e scientifico.