Chi di noi va in palestra? E con che frequenza? Una o due volte la settimana? Qualcun* ci va ogni giorno?

La scelta di dedicare uno o più momenti durante la settimana ad esercizi fisici, se pensata bene, può diventare una buona abitudine: mantenere la forma fisica è, effettivamente, una delle cose più importanti per il nostro benessere.

La cosa strana, però, è che siamo tanto bravi ad allenare alcune parti del corpo quanto invece ci risulta altrettanto facile dimenticarci, completamente, di altre.

Ci sono, in effetti, alcuni muscoli che anche frequentando quotidianamente la palestra non prendiamo mai in considerazione… e non mi riferisco solo al cervello, il cui allenamente meriterebbe molto più spazio nelle nostre giornate.

Parlo di un altro grande sconosciuto: il pavimento pelvico.

Partiamo dunque dalla base: cos’è il pavimento pelvico? Dove si trova? A cosa serve?

Per rimanere sul semplice e sul pratico potremmo definirlo così: il pavimento pelvico (o perineo) è quella parte del corpo che appoggiamo sulla sella della bicicletta.

Questo insieme di muscoli ha una funzione importantissima: quella cioè di sorreggere tutti gli organi che abitano nel nostro addome (ad esempio vescica, utero e intestino) impedendo loro di prolassare e cioè di scivolare verso il basso.

Ecco perché fare in modo che questo tessuto non perda la propria performance ha dunque una funzione essenziale: il pavimento pelvico è quel muscolo che ci permette di urinare, defecare, avere rapporti sessuali, ma anche semplicemente stare in piedi o seduti in modo corretto.

Come fare, dunque, ad allenare il pavimento pelvico?

Facciamo prima un passo indietro: va allenato?

Sì, può essere allenato, così come accade per ogni muscolo del corpo.

Una delle metodiche forse più semplici è quella degli esercizi di Kegel: cosa sono?

Si tratta di semplici contrazioni volontarie dei muscoli perineali.

Si chiamano così grazie al ginecologo statunitense Arnold Kegel, che li introdusse negli anni ’40 per aiutare le donne a recuperare tono muscolare dopo il parto.

A partire da quel momento, però, il loro utilizzo è andato ben oltre l’ambito ostetrico, diventando una pratica utile e sempre più consolidata, sia per le donne che per gli uomini, in diversi momenti della vita.

Questo è il motivo per cui gli esercizi di Kegel vengono spesso consigliati da ostetriche/i, fisioterapiste/i e, ginecologhe/i per migliorare il tono, la consapevolezza e il controllo di questi muscoli così importanti ma, allo stesso tempo, così poco conosciuti.

Benefici reali: muscolatura, incontinenza e sessualità

Come ogni trattamento tutto parte sempre da due criteri fondamentali: correttezza e costanza.

Se, dunque, gli esercizi di Kegel vengono eseguiti seguendo le indicazioni dello/a specialista possono portare a numerosi benefici.

Il primo e, probabilmente, il più evidente è il miglioramento del tono muscolare del pavimento pelvico.

È come fare palestra e un muscolo allenato è un muscolo più efficiente: riesce a contrarsi e a rilassarsi nel momento giusto, sostenendo meglio gli organi interni e rispondendo in modo più efficace agli sforzi quotidiani… anche quelli che ci sembrano più banali come tossire o sollevare pesi.

Secondo grande vantaggio è il miglioramento del controllo urinario e fecale.

È una cosa a cui non diamo peso perché da giovani funziona sempre tutto… ma il tempo passa e, soprattutto dopo una gravidanza, con l’avanzare dell’età o a seguito di interventi chirurgici succede davvero a molte persone di sperimentare perdite involontarie di urina o di feci.

Questa cosa non è fisiologica ma fortunatamente è spesso trattabile e risolvibile, proprio con esercizi come quelli di Kegel che, in alcuni casi, possono ridurre o addirittura eliminare il problema, migliorando enormemente la qualità della vita.

Il perineo è poi, anche già detto, fonte del piacere sessuale.

Tutta questa parte del corpo è fittamente innervata, come se ci fossero tantissimi cavetti pronti a portare informazioni e sensazioni direttamente al cervello.

Ecco perciò che una muscolatura pelvica ben funzionante può arrivare, per le donne, a far percepire in modo più intenso le contrazioni durante l’orgasmo; gli uomini, invece, possono sperimentare una maggiore durata dell’erezione e un miglior controllo dell’eiaculazione.

La panacea di tutti i mali? O esistono anche controindicazioni?

Controindicazioni esercizi kegel

Freniamo un secondo. Tutto quello che abbiamo detto fino a qui è verissimo, ma non possiamo pensare di aver trovato la soluzione a tutti i problemi.

Come per ogni trattamento è importante sapere che anche questi esercizi possono non essere adatti a tutt* e, in alcuni casi, possono addirittura portare a dei peggioramenti.

Ci sono persone che soffrono di ipertono del pavimento pelvico, una condizione per cui i muscoli sono già troppo contratti: in questo caso fare gli esercizi rischia di amplificare il problema.

La conseguenza si manifesta con un sintomo tipico e cioè una sensazione di tensione costante, a volte accompagnata da dolore durante i rapporti, difficoltà a urinare o defecare, o fastidi continuativi in tutta la zona pelvica.

È sconsigliato praticare in modalità fai-da-te gli esercizi di Kegel anche a chi soffre di dolore pelvico cronico, vaginismo o disfunzioni sessuali dovute ad un eccesso di tensione muscolare.

Questi esercizi agiscono in effetti su una zona molto delicata del corpo e, se non eseguiti con consapevolezza, rischiano di creare squilibri muscolari o, come già detto, accentuare disturbi già presenti.

Quindi, come si eseguono correttamente?

Per eseguire in modo corretto gli esercizi di Kegel bisogna diventare molto consapevol* del proprio corpo e delle proprie sensazioni.

Questo passaggio non è immediato ma avviene un po’ per volta e, per essere sicur* di imboccare la strada corretta, dovrebbe avvenire grazie alla guida di un* professionista.

A titolo di esempio cerchiamo comunque di capire come svolgerli nel modo più corretto: ripeto però che è imprudente pensare di eseguirli da sol* e senza supervisione.

Un test per capire quali sono i muscoli da attivare durante i Kegel è quello dello STOP PIPÌ.

Provare ad interrompere il flusso di urina durante la minzione ci permette infatti di capire quali sono muscoli coinvolti in questa azione: quelli sono effettivamente i muscoli da allenare.

Lo STOP PIPÌ è un test e non un gioco e serve solo ed unicamente per imparare a riconoscere il muscolo.

Dott. Riccardo Federle - Ostetrico

Non deve essere pertanto ripetuto regolarmente per non interferire con la normale funzione urinaria.

Altra prova che si può eseguire, sempre nel tentativo di individuare le giuste parti del corpo da mettere in gioco, è quella di inserire un dito in vagina o nell’ano e di provare a stringerlo con i muscoli.

Una volta individuato il muscolo giusto, si può iniziare ad allenarlo.

Come? Con delle contrazioni leggere: contrarre il pavimento pelvico per circa 5 secondi, poi rilassare per altri 5 secondi.

Questo ciclo può essere ripetuto fino a 10 volte, per 2 o 3 serie al giorno.

L'importante è non coinvolgere altri muscoli accessori come quelli dell'addome, dei glutei o delle cosce.

Anche il respiro deve rimanere fluido e naturale, evitando di trattenere l’aria.

Come in ogni allenamento, pure nei Kegel è fondamentale la qualità e non la quantità. Meglio poche ripetizioni ben fatte che molte eseguite male.

Una delle cose più importanti, comunque, è imparare a rilassare bene tutta la muscolatura dopo ogni contrazione: il rilassamento è infatti parte integrante dell’esercizio perché aiuta ad a evitare l’ipertono muscolare.

Ascoltarsi e consultare un* specialista

Il potenziale è grande e gli esercizi di Kegel possono essere uno strumento estremamente utile e anche poco costoso per mantenere o riacquistare la salute del pavimento pelvico.

Tutto parte però dall’ascolto: ascoltare il proprio corpo è infatti fondamentale in primo luogo per capire e riconoscere segnali di tensione ed affaticamento, e in seconda battuta per mettere in pratica gli esercizi nel modo migliore.

Quindi, vietati il fai-da-te e l’improvvisazione.

Prima di cominciare un percorso di esercizi per il pavimento pelvico è essenziale rivolgersi a un* specialista.

Ostetriche, fisioterapisti/e specializzati/e in riabilitazione perineale, fisiatri/e, ginecologi/he e urologi/he possono valutare, ciascuno per le parti di propria competenza, la reale condizione del pavimento pelvico e soprattutto consigliare un piano ad hoc.

In molti casi, infatti, non serve “tonificare” ma piuttosto “riequilibrare”: imparare a percepire, rilassare e poi, eventualmente, rinforzare.

Grazie all’intervento di un professionist* riusciamo ad evitare gli errori più o meno comuni come l’attivazione dei muscoli sbagliati, l'iper allenamento o la creazione di tensioni indesiderate.

Un* professionista, poi, è anche in grado di utilizzare strumenti specifici, come il biofeedback, utili ad aiutare ogni persona a visualizzare e migliorare la propria capacità di contrazione.

Silenzioso, intimo e spesso invisibile anche il nostro pavimento pelvico merita dunque di essere riscoperto e, soprattutto riconsiderato.

L’intimità è un aspetto di cui essere consapevoli perché possiamo darla per scontata, ma buona parte del nostro benessere ha a che fare proprio con questa.

articolo a cura di

Riccardo Federle

Ostetrico

Dott riccardo federle

Ostetrico e referente per il rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, è presidente dell’associazione “La Lampada delle Scienze” e collabora con Ciaopeople per la divulgazione scientifica in ambito gravidanza.