Quando si parla di contraccezione la mente corre subito ai metodi più diffusi: la pillola anticoncezionale, il preservativo, la spirale o l’anello vaginale.

Se poi ci sforziamo un po’ di più e affiniamo le ricerche, ecco comparire altre modalità meno note ed utilizzate come il diaframma, il cappuccio cervicale o il cerotto transdermico.

E poi? Esiste altro?

In realtà, sì: la spugna contraccettiva. Il nome, in effetti, è abbastanza curioso e anche la sua diffusione non è omogenea.

In Italia, ad esempio, non è un metodo molto utilizzato ma si tratta comunque di un’alternativa ai sistemi più comuni.

Si tratta di un dispositivo studiato per prevenire le gravidanze, sfruttando sia una barriera meccanica, sia l’azione di uno spermicida.

Un prodotto nuovo? In realtà, nemmeno. L’articolo scientifico che descrive il debutto della spugna contraccettiva e oggi presente sulla piattaforma di ricerca PUBMED risale addirittura al 1983.

Non è dunque una novità agli occhi del mondo ma, come spesso accade, alcuni dispositivi si diffondono maggiormente in alcune zone e meno in altre, semplicemente perché anche la contraccezione risponde a logiche legate alla cultura locale e allo stile di vita.

Poco male. Oggi, ci prendiamo il tempo per parlare proprio di questo dispositivo perché conoscere le varie opzioni è importante per fare scelte informate sulla propria salute sessuale.

Cos’è la spugna contraccettiva?

La spugna contraccettiva è un piccolo dispositivo a forma di cuscinetto soffice del diametro di circa 4-5 centimetri, realizzato in poliuretano.

All’interno, contiene nonoxynol-9, una sostanza spermicida che ha la funzione di immobilizzare e/o eliminare gli spermatozoi.

Il suo meccanismo d’azione, quindi, combina due strategie:

  1. Barriera fisica: la spugna si inserisce in vagina e si posiziona davanti al collo dell’utero, impedendo fisicamente agli spermatozoi di raggiungerlo.
  2. Azione chimica: il rilascio graduale dello spermicida aumenta la protezione, riducendo la probabilità che gli spermatozoi riescano a superare l’ostacolo.

Per utilizzarla, è sufficiente inumidire leggermente la spugna con acqua, comprimerla tra le dita e inserirla in vagina fino a farla aderire al collo dell’utero.

Può essere inserita nella vagina fino a 24 ore prima del rapporto sessuale e offre protezione per tutto il tempo, indipendentemente dalla frequenza dei rapporti ripetuti.

Deve rimanere in sede per almeno 6 ore dopo l’ultimo rapporto, ma per non più di 30 ore.

Efficacia ed effetti collaterali

È forse la domanda che ci interessa di più. Quanto è efficace?

Come per tutti i metodi contraccettivi, l’efficacia della spugna può variare a seconda di come viene usata.

Le differenze più significative mostrate dalla letteratura scientifica sono, però, tra le donne (o persone afab) che hanno già avuto figli e quelle che non hanno mai partorito.

  • Donne (o persone afab) che non hanno mai avuto figli: l’efficacia è decisamente più alta. La spugna contraccettiva ha un tasso di fallimento che si aggira intorno al 9% in un anno di utilizzo corretto. Questo significa che su 100 donne che usano solo la spugna per un anno circa 9 potrebbero avere una gravidanza indesiderata.
  • Donne (o persone afab) che hanno già partorito: l’efficacia si riduce in modo abbastanza importante con un tasso di fallimento che può arrivare al 20%. In questo la riduzione dell’effetto è principalmente dovuta alle modifiche anatomiche post-partum che rendono la spugna meno aderente e quindi meno sicura.

Va sottolineato, tra l’altro, che questi numeri si riferiscono ad un uso perfetto”.

Nella pratica quotidiana, quando si commettono errori di utilizzo, spesso involontari, i tassi di fallimento possono essere più alti.

Con uso tipico (che tiene conto dei principali errori) le percentuali di possibili gravidanze passano dal 9 al 12% per le donne (o persone afab) che non hanno mai partorito e dal 20 al 24% per le donne (o persone afab) con figli.

Spugna contraccettiva sì o spugna no?

Ogni metodo contraccettivo ha vantaggi e limiti. E la spugna non fa certo eccezione.

In breve, però, cerchiamo di mettere a confronto in modo schematico e pratico vantaggi e svantaggi.

Vantaggi

  • Autonomia: non essendo un metodo ormonale può essere acquistata, usata e posizionata senza prescrizione medica e ciò garantisce una discreta libertà di utilizzo e una buona dose di riservatezza.
  • Non è un metodo ormonale: per questo motivo rappresenta un’ottima opzione per chi non può o non vuole assumere ormoni o per chi presenta controindicazioni mediche alla pillola.
  • Protezione immediata: non è un metodo che ha bisogno di una programmazione anticipata come serve, invece, per la pillola o la spirale; basta inserirla poco prima del rapporto e l’efficacia è garantita.
  • Durata fino a 24-30 ore: una sola spugna protegge in più rapporti nello stesso giorno.

Svantaggi

  • Efficacia inferiore: rispetto a metodi come la pillola, la spirale o il preservativo, la protezione offerta è decisamente minore.
  • Irritazioni o infezioni: la presenza di spermicida può causare secchezza, bruciore o fastidi vaginali e, in alcuni casi, può anche aumentare il rischio di infezioni. Seppur si tratti di una evenienza estremamente rara, non si può non riportare che, lasciando per troppo tempo o addirittura dimenticando la spugna contraccettiva in vagina, in caso di colonizzazione persistente da stafilococco o streptococco, si potrebbe incorrere in una sindrome da shock tossico: si tratta di una infezione a rapida evoluzione che inizia manifestando segni e sintomi come febbre alta, ipotensione e rash eritematoso diffuso ma che può progredire verso uno shock grave e intrattabile. Il trattamento, che deve essere ovviamente quanto più tempestivo possibile, richiede l’utilizzo di antibiotici e immunoglobuline in vena e, spesso, anche l’ospedalizzazione.
  • Non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili (MST): a differenza del preservativo, la spugna difende solo dal rischio di gravidanza. Talvolta quindi il fatto di trovarla inserita tra i metodi barriera può indurci in errore. In verità la spugna costituisce sì una barriera fisica per gli spermatozoi ma non impedisce il contatto tra le mucose durante il rapporto né quello dei liquidi biologici. Le malattie sessualmente trasmissibili, pertanto, possono diffondersi senza problemi.
  • Inserimento manuale: alcune persone potrebbero trovare scomodo o poco pratico l’inserimento del dispositivo. Di solito, però, questo è uno svantaggio che si supera tranquillamente facendo un po’ di pratica. Talvolta magari, soprattutto le prime volte, potrebbe risultare scomoda o difficoltosa la rimozione.

La situazione in Italia

Dove acquistare spugna contraccettiva

In Italia, la spugna contraccettiva non è attualmente disponibile in farmacia. Il suo commercio è disponibile solo in altri paesi, come negli Stati Uniti, dove viene venduta con il nome di Today Sponge.

Se qualcuno la volesse provare in Italia, dunque, come dovrebbe fare?

Beh, non rimarrebbe che provare a cercarla su siti internazionali che effettuano spedizioni, ma ci sono almeno un paio di considerazioni da fare in proposito:

  1. Non sempre l’importazione è semplice, perché la normativa sanitaria varia da paese a paese e quindi rispetto a questo forse varrebbe la pena cercare di informarsi prima di fare un acquisto.
  2. Acquistarla online significa anche rinunciare al confronto diretto con operatori sanitari che potrebbero dare consigli utili su utilizzo e precauzioni.

Per tutte queste ragioni, alla fine, possiamo ragionevolmente dire che al momento la spugna contraccettiva non rappresenta una scelta facilmente accessibile nel nostro paese.

Per tirare le fila…

Possiamo dire che la spugna contraccettiva è un metodo davvero particolare perché unisce due modalità, quella della barriera fisica e dello spermicida, offrendo un’alternativa interessante soprattutto a chi cerca un sistema non ormonale e non definitivo.

Non bisogna però dimenticare che la sua efficacia è inferiore rispetto ad altri metodi (in particolare per le donne che hanno già avuto figli) e questo aspetto merita di essere tenuto in considerazione con una certa priorità.

Come sempre, però, torniamo a dire che informarsi è fondamentale: più si conoscono le opzioni, meglio si possono scegliere i metodi adatti alle proprie esigenze e al proprio stile di vita.

In Italia, purtroppo, la spugna contraccettiva non è di facile reperibilità e quindi, al momento, resta più che altro un’opzione teorica o accessibile solo tramite canali esteri.

La scelta del metodo contraccettivo migliore non è mai universale: dipende dalla persona, dal corpo, dalle abitudini e dalle priorità.

L’importante è affrontare l’argomento con consapevolezza e senza tabù perché la salute sessuale è una delle parti più importanti del benessere personale.

Infine, è bene ricordare un punto importante: se capita un rapporto non protetto o se un metodo contraccettivo fallisce, non bisogna dimenticare che esiste sempre la contraccezione d’emergenza.

Farmaci come la “pillola del giorno dopo” sono disponibili in farmacia senza necessità di prescrizione e possono ridurre in modo significativo il rischio di gravidanza indesiderata se assunte nel più breve tempo possibile.

articolo a cura di

Riccardo Federle

Ostetrico

Dott riccardo federle

Ostetrico e referente per il rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, è presidente dell’associazione “La Lampada delle Scienze” e collabora con Ciaopeople per la divulgazione scientifica in ambito gravidanza.