- Introduzione Introduzione
- Come agisce la pillola del giorno dopo Come agisce la pillola del giorno dopo
- Fattori tempo e ovulazione: uno stretto legame Fattori tempo e ovulazione: uno stretto legame
- Vomito o diarrea Vomito o diarrea
- Obesità Obesità
- Errore nella scelta della pillola Errore nella scelta della pillola
- Interazioni con altri farmaci Interazioni con altri farmaci
- Cosa fare in caso di dubbi? Cosa fare in caso di dubbi?
Si sente spesso affermare di come la scienza faccia passi da gigante: uno di questi è sicuramente la cosiddetta “pillola del giorno dopo”.
Sembra qualcosa di miracoloso l’idea che esista un farmaco capace di prevenire una gravidanza nonostante un rapporto sessuale non protetto.
Niente magia invece, ma, per l’appunto, scienza. Studiato a partire dagli anni ’60, questo medicinale viene ufficialmente introdotto in commercio a scopo contraccettivo solo con gli anni ’80 e da allora viene utilizzato da milioni di donne in modo sicuro ed efficace.
Tuttavia, non si tratta di una metodica infallibile e capire quando e perché può fallire diventa pertanto essenziale per compiere scelte consapevoli e gestire responsabilmente la propria salute riproduttiva.
Partiamo sottolineando una cosa importante: quando parliamo di “pillola del giorno dopo” dobbiamo sapere che ne esistono di due tipi:
- Il Levonorgestrel (es. Norlevo, Escapelle), un progestinico che ritarda o inibisce l’ovulazione, va assunto entro 72 ore dal rapporto a rischio, ma è più efficace se preso nelle prime 12-24 ore. In Italia, questa pillola, assunta nella forma di un’unica compressa, è vendibile senza ricetta per le pazienti maggiorenni, mentre per le minorenni viene richiesta la prescrizione medica.
- L’Ulipristal acetato (es. EllaOne, Evantene), una pillola di nuova generazione e con una finestra temporale più estesa. L’Ulipristal acetato può essere assunto fino a 120 ore (5 giorni) dopo il rapporto, ed è considerato più efficace del levonorgestrel, soprattutto nei giorni più vicini all'ovulazione. In Italia, questa pillola, assunta nella forma di un’unica compressa, è vendibile senza obbligo di ricetta anche alle pazienti minorenni, secondo la normativa vigente.
Sulla base di 9 studi condotti, l'Organizzazione Mondiale della Sanità precisa che la pillola del giorno dopo a base di levonorgestrel ha un'efficacia che oscilla tra il 52% e il 94%, mentre la pillola del giorno dopo a base di ulipristal acetato è efficace fino al 98%.
Per approfondire → Differenza pillola del giorno dopo e dei 5 giorni dopo
Ma come agisce, in sostanza, la pillola del giorno dopo?
La pillola del giorno dopo è un contraccettivo d’emergenza pensato per ridurre il rischio di gravidanza indesiderata dopo un rapporto non protetto.
Per comprenderne l’efficacia e l’importanza di un’assunzione tempestiva, è utile analizzare i suoi principali meccanismi d’azione.
Effetto principale → Ritarda o blocca l’ovulazione
Il meccanismo che sta alla base di entrambi i tipi di pillole ad oggi in commercio è quello di impedire il rilascio dell’ovulo da parte dell’ovaio. In mancanza di ovulazione, infatti, non può avvenire nemmeno la fecondazione.
Leggi anche → Cos’è e quando avviene l’ovulazione
Effetto secondario → Modifica la consistenza del muco cervicale
Si tratta di un effetto accessorio tipico del levonorgestrel.
In sostanza, il muco che è posizionato sulla cervice uterina, eventuale porta di ingresso degli spermatozoi, diventa più denso e meno favorevole alla risalita degli stessi.
Assicurarsi che l’assunzione sia tempestiva e corretta risulta quindi fondamentale per garantire l’azione di questo tipo di farmaco.
Quali possono risultare, infatti, le cause dell’inefficacia?
Fattori tempo e ovulazione: uno stretto legame
Come già detto, a seconda del tipo di pillola:
- Levonorgestrel risulta avere un’efficacia ridotta già dopo 48 ore.
- Ulipristal si mantiene con un’efficacia più costante nel tempo, ma dopo 5 giorni non ha più alcun effetto.
La pillola del giorno dopo non uccide gli spermatozoi e non distrugge un ovulo già fecondato.
Pertanto, funziona solo se presa prima che l’ovulo venga rilasciato dalle ovaie, bloccando o ritardando l’ovulazione per impedire che gli spermatozoi incontrino un ovulo da fecondare.
Se l’ovulo invece è già stato rilasciato gli spermatozoi possono trovarlo e fecondarlo in poche ore.
A quel punto, nessuno dei due principi attivi (levonorgestrel o ulipristal acetato) risulta più efficace.
Oltre a questo, contrariamente a ciò che molti credono, la pillola del giorno dopo non agisce sull’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero perché non ha un effetto abortivo.
Se la fecondazione è già avvenuta, la pillola del giorno dopo NON può interrompere l’inizio della gravidanza.
Dott. Riccardo FederleVomito o diarrea
Determinate condizioni di salute possono compromettere l’assorbimento dei farmaci.
Se si ha un episodio di vomito entro 2 ore dall’assunzione della pillola oppure episodi di diarrea significativi il farmaco potrebbe essere accidentalmente espulso o comunque assorbito solo parzialmente.
In questo caso, è consigliabile assumerne una seconda dose il prima possibile ma è comunque bene rivolgersi al medico per conferma.
Obesità
L’efficacia dei farmaci è data dal loro dosaggio e, in questo senso, anche l’obesità rappresenta quindi un possibile fattore di inefficacia.
La letteratura scientifica suggerisce come la pillola del giorno dopo potrebbe essere meno efficace nelle donne con un indice di massa corporea (BMI) elevato.
In modo particolare il levonorgestrel sembra avere efficacia ridotta in donne con BMI superiore a 25, mentre l’ulipristal sembra mantenere una buona efficacia per masse superiori iniziando a diminuire a partire da un BMI di circa 30.
Errore nella scelta della pillola

Sappiamo che esistono due principali formulazioni e che non sono uguali.
Il levonorgestrel risulta meno efficace nei giorni immediatamente precedenti l’ovulazione e ha una finestra di efficacia più stretta (entro 72 ore).
L’ulipristal acetato, invece, mantiene una buona efficacia fino a 5 giorni dal rapporto e può agire anche a ridosso dell’ovulazione.
Dato che il momento dell’ovulazione è difficile da prevedere con precisione, è consigliabile scegliere il contraccettivo d’emergenza più efficace disponibile.
E se sto assumendo altri farmaci?
Sia il Levonorgestrel che l’Ulipristal acetato sono considerati farmaci sicuri e ben tollerati. Le interazioni con altri principi attivi, tuttavia, non sono impossibili.
Molte interazioni si devono a farmaci che stimolano gli enzimi epatici, una famiglia di enzimi coinvolta nella metabolizzazione di molti medicinali tra cui i contraccettivi d’emergenza e che quindi vanno a ridurre fortemente e in breve tempo la quantità di principio attivo circolante nel sangue con la conseguente riduzione della sua efficacia.
I farmaci che possono alterare o ridurre l’azione della pillola del giorno dopo risultano dunque essere:
- Antiepilettici (Carbamazepina, Fenitoina, Fenobarbital, Topiramato, Primidone);
- Antitubercolari (Rifampicina e Rifabutina);
- Antiretrovirali (Efavirenz, Nevirapina, Ritonavir in alcuni regimi);
- Antifungini (come la griseofulvina);
- Iperico (Erba di San Giovanni): un rimedio fitoterapico usato in vari composti anche nel campo ginecologico.
Vale la pena ricordare, inoltre, che l’interazione con altri farmaci non dipende solo dall’assunzione in contemporanea di medicinali diversi. Se anche si tratta di una terapia interrotta recentemente si potrebbero profilare dei problemi.
Cosa fare, dunque, se abbiamo dubbi?
La cosa più ragionevole e sensata è sempre quella di rivolgersi a personale sanitario competente (ginecologi, farmacisti, ostetriche o medici di medicina generale) in modo particolare a livello dei consultori familiari.
Se, inoltre, dopo l’assunzione della pillola del giorno dopo, il ciclo mestruale ritarda oltre i 7 giorni o non si presenta, oppure risulta insolitamente leggero o abbondante è consigliabile effettuare un test di gravidanza.
La pillola del giorno dopo può dunque costituire una soluzione importante in situazioni di emergenza, ma non può essere considerata come una alternativa ricorrente alla contraccezione regolare.
La sua efficacia può infatti essere influenzata da numerosi fattori: assunzione tardiva, ovulazione già avvenuta e interazioni con altri farmaci. Per questo motivo, è fondamentale utilizzarla in modo consapevole.
In caso di dubbi o sospetti di fallimento, un confronto con il medico può fare la differenza e offrire informazioni accurate e aggiornate, utili verso la scelta più sicura per la propria salute sessuale e riproduttiva.
Articolo scritto dal Dott. Riccardo Federle.
Riccardo Federle
Ostetrico

Ostetrico e referente per il rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, è presidente dell’associazione “La Lampada delle Scienze” e collabora con Ciaopeople per la divulgazione scientifica in ambito gravidanza.