Se durante l’ultima visita ginecologica ti sei sentit* dire la parola “cisti” e hai immediatamente pensato al peggio, tranquill*, non sei stat* l’unic*.

È un termine che suona serio, tecnico, quasi minaccioso. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, le cisti ovariche non sono pericolose.

Anzi, possono essere una parte assolutamente normale del ciclo ovulatorio e spesso spariscono da sole, senza bisogno di cure.

D’istinto è facile allarmarsi e pensare “ho qualcosa che non va”, perciò approfondire come si formano le cisti e cosa comportano, ti aiuterà a conviverci.

Sapere cosa succede dentro di te non deve terrorizzarti, è il primo passo per prenderti cura del tuo corpo con più consapevolezza.

Che cosa sono le cisti ovariche?

Immagina le cisti ovariche come delle piccole sacche piene di liquido, che si formano all’interno o sulla superficie delle ovaie.

Non si tratta di un fenomeno raro o anomalo: molte donne o persone afab (circa il 20%) sviluppano cisti almeno una volta nella vita, perlopiù senza accorgersene. Esse rientrano nelle formazioni benigne e il più delle volte sono asintomatiche.

Durante il ciclo mestruale, ad esempio, le ovaie producono dei follicoli che contengono gli ovuli.

Se l’ovulo non viene rilasciato oppure se, dopo l’ovulazione, il follicolo non si dissolve del tutto, può accumularsi del liquido al suo interno e trasformarsi in una cisti.

Questo tipo di cisti si definisce “funzionale”, proprio perché nasce come conseguenza del funzionamento normale dell’ovulazione.

Quando le cisti non sono un motivo di preoccupazione

Nella maggioranza dei casi, le cisti ovariche sono funzionali quindi benigne, asintomatiche e temporanee.

Non provocano dolore, non alterano il ciclo e non causano danni. Potresti conviverci per settimane o mesi senza neanche sapere che ci sono.

Vengono scoperte per caso e sono frequenti tra le donne giovani e in età fertile, dato che si formano come parte del ciclo ovulatorio, e non per una causa esterna o patologica.

In genere si riassorbono da sole nel giro di poche settimane, come se il corpo stesso sapesse cosa fare per riportare tutto in equilibrio.

Ricordati che il fatto di avere una cisti non significa automaticamente avere una patologia correlata o dover affrontare un intervento.

Giulia Biamino - Scientific Copywriter

Cisti ovariche e controlli

Ci sono però delle situazioni in cui le cisti possono dare qualche segnale, e vale la pena ascoltarlo e indagare in maniera accurata, con esami specifici e un controllo ginecologico mirato.

Non per farsi prendere dal panico, ma per agire quanto prima e non procrastinare.

Se la cisti cresce molto, se non scompare nel tempo o se comincia a dare sintomi, allora è utile confrontarsi con un* professionista.

Il dolore addominale che si presenta con costanza, soprattutto da un lato, può essere un campanello d’allarme, così come una sensazione di gonfiore che non passa, oppure un ciclo che diventa improvvisamente molto irregolare o doloroso.

Altre manifestazioni da non sottovalutare sono la nausea persistente, la sensazione di pesantezza nella zona pelvica e possibili disturbi legati alla minzione o all’intestino.

Ci sono poi cisti che non rientrano tra quelle funzionali e che possono avere una natura più complessa, come le cisti legate all’endometriosi o quelle con componenti solide visibili all’ecografia.

In questi casi non bisogna pensare al peggio, ma affidarsi alla competenza di un* specialista, per arrivare alla diagnosi e al percorso personalizzato da intraprendere.

Come si diagnosticano e si trattano le cisti ovariche

Diagnosi cisti ovariche

Il modo più semplice e indolore per individuare una cisti ovarica è attraverso un’ecografia, in particolare quella transvaginale.

Questo esame permette di osservare l’aspetto della cisti, le sue dimensioni, la posizione, il contenuto.

A volte, se serve approfondire, vengono prescritti anche esami del sangue o una risonanza magnetica, ma tutto parte da una visita ginecologica.

Nella maggior parte dei casi, si monitora la cisti nel tempo, si controlla se si riassorbe spontaneamente e si procede solo se necessario.

Quando invece la cisti provoca dolore, non si riduce o appare sospetta, si può decidere di intervenire chirurgicamente, spesso con un’operazione in laparoscopia.

In ogni caso, le decisioni si prendono sempre sulla base di una valutazione individuale, non di uno schema fisso.

Affidati ad un* professionista di cui ti fidi e con cui riesci a sentirti a tuo agio: hai anche la possibilità di rivolgerti al consultorio a te più vicino se avverti disagio o difficoltà.

Conoscere il proprio corpo è il primo passo per prendersene cura

Avere una cisti ovarica non significa necessariamente “essere malat*”, e non è sinonimo di ricovero o di complicazioni.

Il più delle volte si tratta di un evento fisiologico, temporaneo, che il tuo corpo gestisce da solo.

Ma proprio perché è difficile distinguere in autonomia ciò che è normale da ciò che non lo è, non saltare le visite ginecologiche e i controlli periodici.

La prevenzione è una scelta che premia nel lungo periodo e richiede impegno e curiosità, in primis su come funziona il proprio corpo.

La salute riproduttiva delle donne (o persone afab) non si limita ad avere le mestruazioni”, è un microcosmo di organi, ormoni e cambiamenti mensili.

Se senti qualcosa che ti preoccupa, non ignorarlo, ma non lasciarti nemmeno travolgere dall’ansia. Troverai risposte, soluzioni e professionist* competenti con cui confrontarti.

articolo a cura di

Giulia Biamino

Scientific Copywriter

Giulia biamino

Creativa con una laurea in CTF, ha lasciato il percorso scientifico per dedicarsi alla scrittura. Oggi è content creator freelance e racconta temi di salute, benessere e crescita personale, sempre con un tocco di empatica.