L’HPV (papilloma virus) è responsabile del 99%dei tumori al collo dell’utero. L’importanza del vaccino contro l’HPV, anche per i maschi.

L’HPV (papilloma virus) è un virus tanto diffuso quanto insidioso. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il papilloma virus è responsabile del 99% dei tumori al collo dell’utero. Il secondo tumore che colpisce più donne nel mondo dopo quello al seno.

Per fortuna, già da diversi anni, esiste un vaccino che ci dà la possibilità di proteggerci dall’HPV. Dal 2017, il vaccino contro l’HPV è disponibile anche per i maschi, a partire dai 9 anni.

HPV, come si trasmette

Almeno una volta nella vita il 70% delle donne viene in contatto con il virus. Molte volte accade che l’infezione scompaia spontaneamente dopo circa un anno dal contagio. Nei casi peggiori, però, il virus rimane come addormentato nel nostro corpo, anche per molti anni, e in condizioni particolari trasformerà le cellule in cellule cancerose.

Ciò che rende questo virus particolarmente insidioso è il fatto che non serve un rapporto sessuale completo per essere contagiati. È sufficiente un contatto intimo. Ciò vuol dire che l’uso del preservativo potrebbe non essere sufficiente!

HPV, l’importanza del vaccino

L’Italia è stato il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica e gratuita a livello nazionale contro l’ HPV. L’obiettivo è ridurre drasticamente la malattia. Dal 2008, il vaccino contro il papilloma virus è gratuito per le ragazze tra gli 11 e i 12 anni di età. In alcune regioni, successivamente, la vaccinazione gratuita è stata estesa ad altre fasce d’età, fino ai 25 anni.

Grazie alle campagne di informazione e di prevenzione e poi all’introduzione del vaccino contro l’HPV, negli ultimi vent’anni la mortalità per tumore dell’utero è diminuita di oltre il 50%. È passata da 8,6 casi ogni 100.000 donne nel 1980 a 3,7 casi ogni 100.000 donne nel 2002.

Dal 2017 il vaccino contro l’HPV è gratuito anche per i maschi

L’HPV non è una “cosa da femmine”, ma  è responsabile di infezioni anche nell’uomo. Nei maschi,  il virus è responsabile di molte patologie. Da quelle più comuni, come i condilomi,  fino a quelle più serie, come i tumori nel cavo orale e gli organi genitali. L’80-95% delle neoplasie anali e il 50% delle neoplasie del pene nell’uomo sono correlate ad HPV.

È stato calcolato che la probabilità di infettarsi è per gli uomini 5 volte superiore rispetto a quella misurata nelle donne. Per fortuna dal 2017 il vaccino è gratuito e raccomandato anche ai maschi, a partire dai nove anni.

La vaccinazione negli uomini salvaguardia anche le donne. Molto spesso è, infatti, il partner a contagiare, magari perché portatore asintomatico di un’infezione. Mentre le donne, tramite il pap-test e altri strumenti di prevenzione, hanno la possibilità di individuare le lesioni precancerose prima che la malattia si manifesti, nell’uomo spesso l’individuazione delle lesioni avviene tardi. Ciò li rende portatori, oltre che potenziali vittime, inconsapevoli.

HPV, ragazze fate il pap-test!

Non bisogna dimenticare che la vaccinazione protegge soltanto dai due tipi più pericolosi di HPV, quelli che più frequentemente possono degenerare in una forma tumorale. Per questo occorre sottoporsi al pap-test (consigliato anche alle ragazze già vaccinate). Il pap-test consiste nel prelievo, con una piccola spatola, di alcune cellule del collo dell’utero che verranno poi analizzate in laboratorio. È offerto gratuitamente dal sistema sanitario nazionale alle donne a partire dai 25 anni e va fatto ogni 3 anni. Il pap-test è un valido alleato contro l’HPV: da solo riesce a fornire la diagnosi precoce delle lesioni precancerose e del tumore, permettendo così un pronto intervento.

Redazione Mettiche

Ultimo aggiornamento: 4 gennaio 2020

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