Quando parliamo di salute intima è importante avere molte accortezze: forse non sai che anche la scelta della biancheria rientra tra queste. 

Sì, hai capito benissimo, può fare la differenza: davvero tanta!

La nostra quotidianità ci impone decine di scelte, molte delle quali riguardano proprio il nostro corpo: cosa mangiare, come muoverci, cosa indossare.

Tra queste, scegliere la biancheria intima può sembrare un gesto di routine, quasi automatico. 

Eppure, è molto più di una semplice decisione stilistica: può influenzare in modo significativo la salute intima, soprattutto in presenza di fastidi come irritazioni, infezioni o dolore.

Al di là della sensualità e dello stile personale, il tuo intimo non deve essere percepito solo come un accessorio estetico. 

Molte persone soffrono di disturbi intimi come irritazioni, infezioni ricorrenti, dolore vulvare o ipersensibilità: scegliere l’intimo giusto diventa importante per prendersi cura della propria salute. 

Tessuto, forma e vestibilità della biancheria incidono sul comfort quotidiano e possono essere un valido alleato, o un nemico.

Cotone o pizzo? Naturale o sintetico? Aderente o morbido? 

Vediamo quali diverse tipologie di biancheria intima esistono e come possiamo aiutarti a fare scelte consapevoli, anche in caso di condizioni intime delicate.

Biancheria e salute intima: un legame spesso trascurato

La pelle della zona genitale è molto sensibile e spesso accusa le variazioni ormonali, la sudorazione, gli sfregamenti, gli assorbenti, e i detersivi: è importante scegliere con cura il tessuto che sta a diretto contatto con la vulva.

La biancheria intima è il primo strato a contatto con la pelle e con una delle aree più sensibili del nostro corpo, ma molte persone non sono a conoscenza dei problemi che materiali, cuciture e forme possono creare.

Nello specifico, molti modelli di slip, tanga o culotte vengono realizzati con materiali sintetici, quali nylon, poliestere o microfibra. 

Questi tessuti trattengono calore e umidità, favorendo la proliferazione di batteri, funghi e lieviti, e impediscono alla pelle di respirare. Durante il ciclo mestruale o le giornate più calde, questo non fa che aumentare il rischio di cistiti, candidosi o vaginiti.

Un altro fattore da non tralasciare è la vestibilità: indossare degli slip troppo stretti significa creare un attrito costante sulla vulva o su tutta l’area. 

Nei casi peggiori questo dà origine a microlesioni, irritazioni e aumenta il rischio di sviluppo di condizioni dolorose come la vulvodinia.

Se indossi modelli sagomati o modellanti ti sarai accort* che presentano cuciture spesse o rigide: queste ultime interferiscono con la circolazione. 

Chi utilizza assorbenti interni o esterni, ad esempio, potrebbe notare un aumento della sensibilità proprio a causa di questi attriti.

Insomma, la salute intima passa anche da ciò che scegliamo di indossare sotto i vestiti

Dovremmo valutare la biancheria con lo stesso peso di quando dobbiamo acquistare una crema viso o un integratore. 

Cotone: il tessuto alleato del benessere

Qual è quindi il miglior alleato per la salute vulvare? Il cotone. 

Questa raccomandazione è condivisa da ginecologhe, ostetriche e professionist* della salute intima.

Il cotone è un materiale che dovresti preferire perché naturale, ipoallergenico, traspirante e delicato: lascia che l’aria traspiri, eliminando l’umidità e la sudorazione. 

Grazie al cotone puoi mantenere un ambiente intimo più asciutto e pulito, prevenendo la proliferazione batterica.

Rimane indicato in particolare per chi soffre di infezioni ricorrenti, come candida o cistite, bruciore vulvare, chi ha una pelle sensibile o affetta da dermatiti da contatto. 

Infine, è la sola possibilità per rendere sopportabile il contatto sull’area per le persone che hanno la vulvodinia: una condizione che rende la pelle molto reattiva agli sfregamenti.

È sempre meglio indossare biancheria 100% cotone, senza componenti sintetici o cuciture rigide. 

Il cotone di qualità spesso viene certificato (come il cotone biologico) ed è trattato con detersivi neutri senza profumo.

Pizzo, sintetici e lingerie modellante: quando (e come) usarli

Pizzo sintetico lingerie

C’è chi ama il pizzo, chi non rinuncia a un body contenitivo, chi si sente a suo agio solo con un completino coordinato. 

Nessun problema: la biancheria intima è anche espressione della nostra identità e della nostra sensualità.

Ma è importante sapere come e quando utilizzare questi capi senza danneggiare il proprio equilibrio intimo.

  • Il pizzo può sembrare affascinante e leggero, ma spesso proviene da materiali sintetici. A contatto con la pelle può risultare ruvido, e causare sfregamenti, soprattutto se indossato tutto il giorno.
  • Body, guaine o slip contenitivi: la lingerie modellante esercita una pressione costante sulla zona pelvica. Questo interferisce con la circolazione e può aumentare eventuali fastidi.
  • Gli slip in microfibra o tulle sono più confortevoli e belli da vedere, ma non sempre permettono una corretta traspirazione.

Si tratta, quindi, di dire addio a tutti questi capi? 

No, non allarmarti: il nostro è un consiglio. 

Adesso sei informat* e sai che è meglio usarli con moderazione, riservandoli a momenti brevi o speciali.

Una buona alternativa è cercare modelli che abbiano:

  • Cavallo interno in cotone (trovi questa specifica sulle etichette di molti brand);
  • Taglia adatta (evita una misura piccola o compressiva);
  • Cuciture piatte e morbide (limita gli attriti inutili).

Alternare questi capi con biancheria più delicata, magari da usare durante la notte o nei giorni successivi al ciclo, è un ottimo modo per prendersi cura di sé senza rinunciare allo stile.

Consapevolezza e stile coesistono

Sentirsi bene con se stess*, il proprio corpo e la propria biancheria non vuol dire scegliere tra salute e bellezza.

Fortunatamente, sul mercato ormai esistono soluzioni adatte a ogni esigenza, per unire estetica, funzionalità e benessere

Puoi sbizzarrirti nel trovare slip con inserti in cotone ma rifiniti in pizzo, tessuti eco-friendly, tagli comodi ma femminili, modelli genderless.

Un’altra piccola tip per te: quando si acquista biancheria intima, vale sempre la pena fermarsi e controllare

  • La composizione del tessuto (meglio se cotone al 90% o più);
  • Le cuciture (piatte, elastiche, non irritanti);
  • La taglia (mai troppo stretta, soprattutto per chi soffre di vulvodinia o gonfiore);
  • La forma dello slip (culotte, brasiliana, perizoma — scegli quella che non crea attrito sulla tua pelle);
  • Il tipo di lavaggio consigliato (preferisci capi facili da lavare con detersivi delicati).

Un capo di biancheria chiaro ti permette di notare anche eventuali perdite, oppure evitare profumi eccessivi nei detersivi, possono migliorare notevolmente la tua esperienza quotidiana.

Ricorda: la vera sensualità nasce da un corpo che si sente bene, rispettato e ascoltato.

Scegliere bene per scegliersi ogni giorno

Scegliere la biancheria giusta non è un dettaglio: è una forma di ascolto profondo del proprio corpo.

Essere informat* significa anche capire che la salute intima fa parte della tua quotidianità ed è un elemento importante come molti altri, a cui sicuramente presti più attenzione.

In presenza di fastidi come irritazioni, secchezza, dolore o infezioni frequenti, modificare il tipo di biancheria può essere un primo passo verso il benessere. Il cotone, usato con costanza e intelligenza, può aiutare molto. 

Così come evitare pressioni e sfregamenti inutili, soprattutto in fasi delicate come il ciclo mestruale o i rapporti sessuali.

Prendersi cura della propria intimità è un gesto di amore verso sé stess*. E sì: si può fare anche con stile, basta volerlo.

Articolo a cura di Arianna Trabalzini

articolo a cura di

Arianna Trabalzini

Content Creator

Arianna trabalzini

Arianna Trabalzini, laureata in Comunicazione è una Social Media Manager e Content Creator. Attraverso i suoi canali social, racconta la sua esperienza sensibilizzando sulla salute intima e le malattie invisibili. Il suo approccio empatico e informato mira a promuovere una maggiore consapevolezza e benessere sessuale.