- Introduzione Introduzione
- Prodotti igienici e tampon tax: influenzano il budget? Sì! Prodotti igienici e tampon tax: influenzano il budget? Sì!
- Accesso ai prodotti igienici Accesso ai prodotti igienici
- Quanto spendiamo in media per gli assorbenti? Quanto spendiamo in media per gli assorbenti?
- Che cosa possiamo fare per cambiare le cose? Che cosa possiamo fare per cambiare le cose?
- Tampon Tax: tra ingiustizia e sostenibilità Tampon Tax: tra ingiustizia e sostenibilità
Se tu vivessi in Scozia gli assorbenti ti costerebbero… zero! Proprio così: la Scozia è il primo Paese al mondo ad aver reso gratuiti gli assorbenti per tutte le donne in età fertile.
Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare moltissimo di Tampon Tax, ma abbiamo davvero idea di che cosa si tratta e quali sono le sue implicazioni?
In questo articolo affrontiamo insieme questa tematica così dibattuta, per scoprire tutto quello che c’è da sapere.
Prodotti igienici e tampon tax: influenzano il budget? Sì!
Dal 2019, questo termine è entrato anche nella Treccani come neologismo: Tampon Tax, ovvero “imposta indiretta sugli assorbenti femminili”.
Che cosa si intende quando parliamo di Tampon Tax?
Ormai si tratta di un dibattito che va avanti da anni: riguarda l’applicazione dell’IVA sul prezzo degli assorbenti, i quali vengono considerati (ancora!) beni di lusso.
Ma che cosa significa considerare gli assorbenti un bene di lusso?
Concretamente, vuol dire che con l’IVA al 22%, (come era fino a qualche anno fa) per una spesa annua in media di 100-115 euro, l’IVA, di circa 20 euro, occupava una parte importante rispetto al prezzo finale.
La nuova legge di bilancio all’inizio del 2024 ha portato al 10% l’IVA degli assorbenti, che però in precedenza era stata decisa per il 5%: il governo ha motivato la decisione spiegando che la sperimentazione non ha funzionato, facendo quindi un passo indietro.
Una misura che, tuttavia, fa pensare, considerando soprattutto che l’aliquota sui francobolli è al 9%, e al 10% quella sul tartufo.
Accesso ai prodotti igienici

Si stima che una donna in età fertile arrivi a consumare fra 11mila e 14mila assorbenti: un impatto che ha un ulteriore - gravissima - conseguenza e riguarda l’ambiente.
Gli assorbenti, infatti, hanno un altissimo potere inquinante. Sarebbero necessari anni (secoli!) agli assorbenti per biodegradarsi e, intanto, questi vanno ad accumularsi nelle discariche, un problema che riguarda tutti noi.
Quanto spendiamo in media per gli assorbenti?
Solo nel 2018, negli Stati Uniti, sono stati spesi, circa, 1.04 miliardi di dollari in tamponi. Una cifra impressionante.
Se guardiamo più da vicino il costo per singola persona, in Italia e in altri paesi, la spesa media si aggira oltre i 100 euro all’anno, una somma che potrebbe sembrare minima ma che, per molte persone, rappresenta un impegno economico non trascurabile.
Per chi vive in condizioni di difficoltà economica, questa spesa può incidere significativamente sul bilancio mensile, limitando l’accesso a prodotti essenziali e creando situazioni di disagio. In alcuni casi, dover rinunciare a prodotti di qualità o utilizzarli meno del necessario può persino portare a gravi conseguenze per la salute.
L’impatto economico della tampon tax è quindi una realtà che va oltre la singola spesa: colpisce maggiormente chi già fatica a far quadrare i conti, creando un divario sociale ed economico che rende ancora più difficile l’accesso all’igiene di base.
Che cosa possiamo fare per cambiare le cose?
L’associazione “Onde Rosa”, nata nel 2016, è una delle realtà che si battono quotidianamente per l’abolizione della Tampon Tax attraverso la raccolta di firme e la sensibilizzazione sul tema.
L’Italia è uno dei Paesi dell’Europa in cui l’IVA sugli assorbenti è ancora molto alta: spesso, si tratta di un costo di cui non ci si rende conto, ma che potrebbe essere molto più basso se i prodotti per l’igiene femminile fossero considerati come naturali e necessari.
Quale altre alternative abbiamo?
Per esempio, un importante aiuto, spesso sottovalutato, viene da coppette mestruali, assorbenti lavabili e intimo da ciclo.
Questi strumenti non sono ancora così diffusi e conosciuti, eppure sono comodi e possono fare la differenza, anche in termini di impatto sull’ambiente.
Le coppette mestruali sono dei dispositivi, di solito realizzati in materiali morbidi anallergici e sostituiscono i classici assorbenti interni.
Qual è il vantaggio? Più di uno!
Sono facilissime da indossare, perfette anche durante lo sport: la spesa è una volta per tutte e poi la coppetta potrà essere lavata, conservata in un semplice contenitore in cotone e riutilizzata, portata con sé ogni volta che serve.
Inoltre, grazie alle innovazioni delle tecnologie di nuova generazione diventano efficaci e utili anche gli assorbenti lavabili e le mutande mestruali.
Da sempre, le donne hanno utilizzato tessuti sotto forma di culotte imbottite o strisce da applicare per il ciclo mestruale.
Oggi, grazie alla ricerca sui materiali, gli assorbenti lavabili e le mutandine da ciclo (anche in versione costume da bagno) offrono una valida alternativa: sono comodi, salutari, economici e rispettosi dell’ambiente, un aspetto che dovremmo considerare sempre più nelle nostre scelte quotidiane.
Tampon Tax: tra ingiustizia e sostenibilità
La Tampon Tax rappresenta un peso ingiusto per le donne e offre un tema di grande riflessione su quanto i prodotti per l’igiene femminile siano ancora considerati beni di lusso, nonostante siano di per sé essenziali.
Sebbene la riduzione dell’IVA sia un passo avanti, c’è ancora molta strada da fare per garantire equità e accessibilità.
Nell’attesa di una nuova svolta, valuta alternative come coppette mestruali e intimo da ciclo, che rappresentano soluzioni più economiche e sostenibili.
Per il resto, non arrenderti! È solo continuando a informarsi e sostenendo le campagne di sensibilizzazione che possiamo sperare in un futuro più giusto e consapevole per tutte le donne.
Redazione
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