Sai qual è il momento più difficile quando si confessa una violenza domestica?
Non è l’istante in cui ci decidiamo di aprire finalmente bocca: è tutta quella sofferenza, è tutto quello stare in silenzio e macerarsi dentro che precede tale momento.
Sì, la parte più difficile del parlare di una violenza domestica è tutto quello che abbiamo vissuto prima, quando si sta in silenzio e non si ha il coraggio di confessare verità troppo grandi, nemmeno a noi stessi.
Per prima cosa però, facciamo chiarezza: la violenza domestica non è solo fatta di botte.
I lividi lasciano il segno, è vero, ma ci sono abusi altrettanto, se non più gravi, che il segno lo lasciano sull’anima, nel carattere e nella propria vita.
Gli abusi psicologici possono minare così in profondità l’autostima da costringere la vittima in una prigione invisibile, da cui non potrebbe evadere nemmeno se fosse in possesso della chiave.
Innescano un vero e proprio processo di autodistruzione e questo è il fatto più grave.
Violenza domestica: quante forme ha?
Una situazione di violenza comprende danni e sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, tra cui le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, o il controllo, per esempio, delle finanze o del tempo di una persona.
Quello che dobbiamo ricordarci bene, però, è che la violenza domestica può avere diverse forme: oltre alla violenza fisica o di natura sessuale, è altrettanto diffusa la violenza psicologica, subdola perché più difficile da riconoscere.
Infatti, vivere una situazione di continua aggressione crea un clima di allerta continua, terrore e senso di pericolo: mina l’autostima e può portare a una senso di disperazione che non si ha il coraggio di portare in superficie, sia per paura, per esempio di ritorsioni, sia perché si ha il timore che le conseguenze possano essere troppo grandi e devastanti.
Esiste la violenza fisica, fatta di schiaffi, spintoni, pugni. Ed esiste la violenza che non usa la forza, ma che è altrettanto potente; questo secondo tipo di violenza si manifesta con azioni e parole capaci di spezzare la dignità e l’autostima di una persona.
Ma come possiamo riconoscerla? Quali sono i segnali di allarme?
A volte i segni sono inequivocabili, come i lividi continui e inspiegabili: non solo, chi sa osservare in profondità potrà notare anche un forte senso d’inquietudine e un’ansia incontrollata, difficile da gestire.
La paura scorre sotterranea nelle persone abusate e può portare a episodi di depressione, attacchi d’ansia, disordini alimentari.
Quali sono i segnali di una violenza domestica?
Una delle condizioni più importanti a cui prestare attenzione è l’isolamento.
Chi perpetra l’abuso, a livello fisico e psicologico, mira a fare terra bruciata intorno all’altra persona. Questo accade perché, se ci pensiamo bene, solo con il silenzio dell’altr* può continuare a mantenere saldo il teatrino di comportamenti che, altrimenti, inizierebbe ad apparire come inaccettabile.
Nell’isolamento mentale fa presa la paura, il senso di colpa, insieme alla terribile sensazione che fa sentire la vittima di essere la causa del problema.
Per aiutarla a venirne fuori, è necessaria una presa di coscienza forte in grado di mettere in discussione la realtà che sta vivendo.
Ecco perché la violenza domestica tenta di creare un controllo totale sulla persona: uscirne è difficilissimo, soprattutto senza l’aiuto di terze persone, e il primo ostacolo risiede proprio nella mente della vittima.
Che cosa puoi fare in caso di violenza domestica?
Il primo principio su cui si fonda la violenza domestica è la giustificazione.
Sì, da vittime si tende a giustificare e minimizzare la portata dell’evento, anche perché è vero che spesso dietro ci sono vicende familiari delicatissime con storie talvolta molto difficili.
Ma proprio il riconoscimento di questo processo si dimostra fondamentale.
Come aiutare una persona vittima di violenza domestica?
Evita l’effetto interrogatorio: così come, se possibile, di lanciare accuse.
C’è bisogno di tempo per far emergere queste verità così dolorose da ammettere, soprattutto a sé stessi, e un approccio sbagliato potrebbe causare una chiusura ancora maggiore.
Se il problema riguarda te quello che puoi fare è iniziare a osservare come ti senti veramente: quanti sono i momenti del tuo quotidiano in cui ti senti bene o, viceversa, il numero di volte in cui in una relazione predominano ansia e stress?
Una relazione d’amore sana porta felicità e, semplicemente, ci aiuta a stare bene, ci fa sentire più sicur* e ricch* di risorse: aumenta i sorrisi nella nostra vita.
Tu quanti sorrisi vedi nella tua vita?
Violenza domestica: numeri utili
Il numero 1522, attivo 24 ore su 24, è un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e nato per prestare sostegno alle vittime di violenza e stalking.
Ti trovi in pericolo o conosci qualcuno che sta subendo abusi?
Se hai bisogno di un aiuto concreto e immediato puoi telefonare al numero unico di emergenza 112 o comporre il 113, il numero telefonico della Polizia di Stato.
In numerose città italiane sono presenti anche i Centri Anti-violenza, che offrono consulenza a livello psicologico e legale, oltre a fornire soluzioni e ospitalità in case rifugio.
Inoltre, un altro luogo in cui trovare assistenza, supporto e ascolto è la Casa delle donne per non subire violenza, una rete importante diffusa in diverse città, nata negli anni '70 da un gruppo di donne femministe.
Affrontare e riconoscere la violenza domestica è un processo complesso e doloroso, che spesso inizia molto prima della decisione di parlare apertamente.
È fondamentale essere consapevoli dei segni di abuso, come l'isolamento e la perdita di autostima, e sapere che esistono risorse e supporti disponibili per chi ne è vittima.
Se conosci qualcuno che potrebbe essere vittima di violenza domestica, offri sostegno senza giudicare e incoraggial* a cercare aiuto tramite i numeri di emergenza dedicati e, se necessario, accompagnal* nel centro specializzato più vicino.
La violenza domestica non deve essere affrontata in solitudine: c'è sempre una via d'uscita e tante persone sono pronte a offrire supporto e protezione.
Redazione
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