Il pap-test è un esame molto semplice e indolore, che serve per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero.

Questo esame fu ideato nella prima metà del XX secolo da George Nicholas Papanicolaou (da cui il nome). E’ detto anche test di Papanicolaoustriscio vaginaleesame citologico cervico-vaginale o citologia cervico-vaginale.

Il pap-test è anche in grado di segnalare la presenza di infezioni dovute a funghi, batteri e virus. È in grado di individuare anche i condilomi non visibili a occhio nudo.

Il pap-test rappresenta, quindi, un prezioso alleato per la salute della donna.

Oggi il test è entrato nella routine della visita ginecologica, insieme all’ecografia, e molte sono le donne che lo eseguono con cadenza annuale.

Il Pap-test va fatto lontano dalle mestruazioni e lontano dai rapporti sessuali (sono necessarie 24 ore di astinenza). Ma è importante anche evitare, nei 3 giorni precedenti all’esame, lavande, ovuli o candelette vaginali.

L’esame si effettua in due step. Con l’aiuto di uno speculum, e dopo aver visionato il collo dell’utero, il ginecologo passerà su questo la spatola di Aire. Per il secondo prelievo, quello endocervicale, utilizzerà uno spazzolino flessibile, il cytobrush. Le cellule del collo dell’utero, così prelevate, verranno subito strisciate, fissate su un vetrino e inviate al laboratorio che effettuerà le analisi.

Redazione Mettiche

Ultimo aggiornamento: 7 aprile 2020

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